Corno del Renon, via al rilancio Piano strategico da 6,5 milioni
BOLZANO Investimenti per quasi 6,5 milioni di euro da oggi al 2028 per rilanciare il turismo in cima all’Altipiano. Lo prevede il piano strategico di sviluppo approvato dall’assemblea degli azionisti della Funivie Corno del Renon Spa. «Il nuovo concetto di cooperazione — auspicano i promotori — farà leva per investimenti e rafforzerà la fiducia nella popolazione e nell’economia locale nei prossimi dieci anni».
Nel corso dell’assemblea il presidente del cda Siegfried Wolfsgruber ha presentato i dati d’esercizio. Nell’estate 2017 l’impianto di risalita ha segnato 100.000 ingressi e 160.000 corse, con un leggero aumento rispetto all’anno precedente. La stagione invernale, caratterizzata dalle ottime condizioni di neve, è andata bene. Al fine di garantire il futuro degli impianti di risalita, gli impiantisti assieme all’Associazione turistica e al Comune hanno sviluppato un documento strategico per gli investimenti. Obiettivo principale, aumentare la qualità dell’area sciistica ed escursionistica coinvolgendo l’economia e la popolazione locale (quasi 8.000 abitanti) nello sviluppo sostenibile del Corno.
Il piano «Corno del Renon 2028» prevede investimenti per quasi 6,5 milioni nei prossimi 10 anni. In particolare le opere riguardano il mantenimento e le revisioni degli impianti di risalita e le infrastrutture. Nel 2020 la cabinovia deve essere sottoposta alla revisione ventennale (servono 1,5 milioni). Previsti inoltre sforzi per rendere attrattiva la stazione turistica e per la creazione di nuovi «prodotti turistici» per famiglie, amici del trekking e della bici. Il gruppo di lavoro guidato dall’assessore comunale Kurt Prast e dall’albergatore e membro del cda delle Funivie spa Markus Untermarzoner, credono all’idea di una montagna «ad alto valore ricreativo» vicina al capoluogo e al valore del turismo locale, che segna già da anni circa 350.000 pernottamenti.
«L’area del Corno — sostiene Prast — viene percepita dalla popolazione locale come molto più che un impianto di risalita o un’infrastruttura turistica. È una zona ricreativa a due passi da casa. Qui tutti noi abbiamo imparato a sciare e a sentire vicina la natura». Untermarzoner è convinto che «la stazione invernale del Corno, nonostante i cambiamenti climatici, sarà attrattiva anche in futuro. La formula di successo del trekking estivo potrà essere arricchita con servizi per famiglie e amanti della bici».
Una parte degli investimenti è supportata dal pubblico: 2,8 milioni di euro devono essere co-finanziati tramite l’aumento del capitale e cooperazioni pubblicitarie; il Comune parteciperà per i prossimi 10 anni con 70.000 euro (annuali) sotto forma di progetti; l’associazione turistica sottoscriverà azioni per un capitale di 700.000 euro. Anche la Cassa Rurale di Renon, finanzierà il progetto «Corno 2028» con 900.000 euro per i prossimi 10 anni . Il nuovo presidente della banca locale Peter Göller è sicuro: «Crediamo nel futuro del Corno e siamo convinti, che il piano di sviluppo sarà una forza trainante di fiducia, anche per altri investitori». Il 13 settembre il documento sarà presentato a tutta la popolazione in un incontro pubblico ospitato dalla Casa delle associazioni di Longomoso.
Prast
«L’area è percepita non solo come fonte di reddito: legame forte con la gente del posto»