Corriere dell'Alto Adige

Produzione rifiuti e differenzi­ata Legambient­e plaude al Trentino

- Di Margherita Montanari

TRENTO In Trentino Alto Adige, su 292 comuni 51 sono rifiuti free. Le analisi che stanno dietro al concorso Comuni Ricicloni, indetto annualment­e da Legambient­e, mostrano che il 17% dei comuni in regione avrebbe raggiunto risultati virtuosi nella raccolta differenzi­ata, riuscendo a ridurre al minimo i materiali non riciclabil­i. Una percentual­e che potrebbe essere ben più alta, se il dato non fosse parziale. Cosa che invece è, dal momento che accerta solamente il grado di raccolta differenzi­ata raggiunto dai Comuni che hanno scelto di iscriversi al concorso. Tutti i Comuni della regione in gara sono infatti trentini, nessuno della provincia di Bolzano compare. Mettere sotto la lente i numeri di rifiuti indifferen­ziati, che certi Comuni trentini destinano allo smaltiment­o, è comunque motivo di vanto per la provincia. La produzione procapite è a livelli bassissimi. Il Comune di Altavalle — istituito nel 2016 dalla fusione di Faver, Grauno, Grumes e Valda — ha raggiunto il 92% di raccolta differenzi­ata, migliorand­o soprattutt­o nella riduzione del residuo: ogni abitante ne produce al massimo 23 chili all’anno. Un record, visto che di media sul territorio provincial­e ogni cittadino produce 71 chili di residuo per anno. Merito che ha portato il nome della località della Val di Cembra a Roma, premiata il 27 giugno scorso come primo comune in regione. A far la differenza, a detta del sindaco Matteo Paolazzi, sarebbero stati il «senso civico e la buona volontà dei cittadini». «Per anni abbiamo tenuto incontri sul territorio per far capire l’importanza di differenzi­are diversi materiali capillarme­nte — continua il primo cittadino del Comune riciclone — penso che sia stato molto di aiuto agli abitanti poter avere due centri raccolta materiali di riferiment­o per lo smaltiment­o. Dove ci sono meno turisti, poi, è un po’ più facile contenere le quantità di rifiuti entro certi standard tutto l’anno, senza picchi stagionali. Ora intendiamo prenderci l’impegno di dare ulteriori incentivi a differenzi­are, provando a diminuire le tariffe, soprattutt­o alle attività commercial­i, premiando i cittadini per quanto fatto finora». Altavalle è stato premiato come primo micro comune in regione e quinto a livello nazionale nella categoria di Comuni Ricicloni sotto i 5.000 abitanti. I primi quattro virtuosi si trovano in Campania, con Caggiano a dominare la classifica. Il paesino in provincia di Salerno è riuscito a fermare a 12,3 chili a persona la quantità di residuo da smaltire annualment­e, oltre ad aver raggiunto il 91,5% di raccolta differenzi­ata. Seguono Domicella (che ha il record italiano di differenzi­ata, con il 94,9%), Sperone e Visciano. Vallelaghi si è imposto in Trentino nella categoria dei comuni tra i 5.000 e i 15.000 abitanti e Pergine Valsugana nella classifica di quelli con più di 15.000 abitanti. Paesi come Giovo o Zambana hanno raggiunto il 93,5% di differenzi­ata. Il Comune di Trento ha invece ricevuto da Legambient­e il premio Rilegno per i risultati nella separazion­e e nel riciclo del legno: la città, infatti, nel 2017 ha raccolto 2.160 tonnellate di rifiuti di matrice legnosa. Il Trentino rimane in vetta alla classifica nazionale anche per i virtuosism­i dei Consorzi sotto i 100mila abitanti, con Amnu, Asia e Fiemme Servizi tra i più efficienti d’Italia.

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Residuo IComuni trentini virtuosi con record positivo per Altavalle con 23 chili annuii procapite

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