Coop Primiero: riapre il supermercato Stop di 600 giorni, persi due milioni
Superato il contenzioso con una ditta locale. La presidente: «Un percorso difficile»
TRENTO Dopo quasi due anni riapre il grande punto vendita della Famiglia cooperativa Primiero, la cui chiusura era stata causata da ricorsi avversi da parte di una ditta locale. La brutta vicenda aveva fatto temere per l’esistenza stessa della coop, che infatti ha subito oltre due milioni di diminuzione di fatturato e un decremento della forza lavoro di quasi un quarto, senza comunque dover ricorrere a licenziamenti. Non è detto che a questo punto la vicenda possa dirsi del tutto conclusa, ma la speranza è che la nuova licenza edilizia si dimostri molto meno attaccabile della precedente.
A seguito di due ricorsi presentati al Tar da una ditta locale, a partire dal 2010, una serie di atti adottati dal Comune di Transacqua riguardanti l’edificio all’imbocco del paese nel quale ha sede anche la Famiglia cooperativa erano stati annullati. Il Consiglio di Stato aveva confermato le sentenze del Tar, e, nonostante vari tentativi degli enti preposti di sbloccare l’iter di concessione rimasto incagliato nella complessa normativa del settore, si era arrivati alla chiusura del negozio il 9 gennaio 2017, uno dei principali della valle, con i suoi 930 metri quadrati di superficie.
Attualmente il punto vendita riaperto ha 799 metri quadrati di superficie, leggermente ridotta per effetto dell’adeguamento alle normative intervenute nel corso degli anni, è completo di tutti i reparti di assortimento ed impegna circa 20 persone.
L’impatto della chiusura del punto vendita è stato notevole. Il fatturato della coop negli ultimi anni era cresciuto costantemente, fino a posizionarsi intorno agli 8 milioni di euro dal 2013 in avanti. Nel 2017, però, il business mancante per effetto della chiusura ha portato i ricavi a 5,88 milioni. Ciononostante la coop è riuscita a mantenere un utile di poco meno di 100.000 euro e un patrimonio costante di quasi 3,9 milioni.
Sul fronte occupazionale la coop ha avuto oltre 40 dipendenti negli ultimi anni, 46 nel 2016 in particolare. Nel 2017 ne ha dichiarati però 34. La motivazione, tenendo conto che non ci sono stati licenziamenti, deriva dal fatto che alcuni stagionali non si sono visti confermare il posto e alcuni dipendenti hanno accettato altre offerte di lavoro. Insomma, la società guidata dalla presidente Francesca Broch ha cercato di gestire la vicenda nei 586 giorni di chiusura del supermercato, in attesa di novità positive, con la consapevolezza che però la situazione non poteva rimanere così precaria per molto altro tempo. «Siamo soddisfatti di questa riapertura — fa sapere Lamberto Avanzo, segretario della Fisascat Cisl —. D’altronde dopo due anni sarebbe stato difficile sostenere questa situazione, anche con accordi sindacali. Si è scelto di dirottare 10-15 dipendenti del punto vendita centrale in filiali più piccole, facendo di tutto per mantenere le professionalità».
Ieri in Primiero c’era una folta rappresentanza del movimento: la presidente della Cooperazione trentina Marina Mattarei, il vice Walter Facchinelli e la consigliera Paola Dalsasso, che da vicepresidente aveva seguito le fasi più tormentate della vicenda, il presidente di Sait Renato Dalpalù e il direttore commerciale Pierluigi Stopelli.
«La nascita è un evento bellissimo, ma la rinascita è qualcosa di straordinario. È stato un percorso difficile, ci siamo sentiti spesso soli — non abbandonati — e a volte inadeguati a gestire una vicenda molto complessa, per la quale sembrava non ci fossero soluzioni. Ma ci siamo sempre presi le nostre responsabilità e lavorato per garantire un futuro alla cooperativa e a chi vi lavora, e un servizio ai soci e ai clienti» ha detto la presidente Broch.
«La Cooperazione Trentina è vicina alla Famiglia cooperativa del Primiero — ha affermato la presidente Mattarei — ed intende testimoniarlo anche in questo giorno speciale. Il risultato di oggi arriva dopo un lungo periodo di incertezza ed incapacità di dare risposte. Finalmente queste risposte sono arrivate, anche grazie alla collaborazione con le istituzioni, Comune e Provincia autonoma in primo luogo. La somma di tante forze positive che hanno agito per il bene della comunità ha consentito la riapertura. Adesso è importante guardare avanti». «Il Sait supporta la Famiglia cooperativa affinché possa guardare al futuro finalmente con serenità. Ne hanno diritto i cittadini e consumatori della comunità del Primiero», ha commentato il presidente di Sait Renato Dalpalù. Insieme a loro anche il sindaco di Primiero San Martino di Castrozza Daniele Depaoli, che ha detto: «Oggi deve prevalere la fiducia, lasciamoci alle spalle il passato e guardiamo al futuro». E il parroco don Giuseppe che ha dato l’annuncio della riapertura del negozio durante la messa dell’Assunta a ferragosto e ieri ha benedetto la struttura. «Oggi vediamo un segno di resurrezione per il Primiero, per chi lavora, e per offrire agli ospiti un punto vendita qualificato».