Meeting di Maia Gli «arabi» oggi al debutto
Terzo e ultimo atto del meeting di Ferragosto a Maia con la novità delle corse per cavalli purosangue arabi che approdano per la prima volta su questa pista. Sono i «cugini» dei purosangue inglesi: differentemente da quest’ultimi, nati, selezionati ed allevati per primi nel Regno Unito, sul finire del 1700 e destinati alle corse negli ippodromi, gli «arabi» risalgono nientemeno che ai Beduini che già li allevavano.
Assisteremo a due corse (la prima e l’ultima) loro riservate in questa domenica che ne conta otto. La loro presenza nei premi intitolati «Emirates Breeder Program» è la testimonianza di un avvicinamento dell’ippodromo di Merano agli Emirati Arabi Uniti. «Stiamo esplorando ogni via possibile per fare di Maia, un ippodromo sempre più internazionale e aperto a tutte le collaborazioni — spiega Gianni Martone presidente di Merano Galoppo — per questo abbiamo avuto contatti con Dubai. Le due corse che proponiamo sono un assaggio e allo stesso tempo un segnale di disponibilità ad aprire una partnership che ritengo molto importante».
Venendo alle corse tradizionali, le prove in piano per fantini si congedano da Maia proponendo il Premio Ribot, moneta più ricca della giornata, dedicato alle giovani speranze di due anni. Sono in otto a cercare l’appuntamento con la prima vittoria. I più attrezzati sembrano essere Armageddon, al debutto e il compagno di colori Soul Hunter, con maggiore esperienza agonistica. Sempre osservati speciali i cavalli dell’Est e in questo caso il polacco Mike of Jape. Si fa un gran parlare infine di Vabobos. Bella la prova in siepi per i tre anni che ripropone Leonardo da Vinci e il compagno di colori Mensch vittoriosi di recente e affidati rispettivamente a Pastuzska e Kousek, perdurando l’indisponibilità dell’allenatore-fantino Raffaele Romano a salire in sella a uno dei due. Non manca l’opposizione anche piuttosto consistente che porta i nomi di Andoins e King Heart. Paolo Favero con i suoi Absolute Belter e Duarte è sempre in agguato.