Corriere dell'Alto Adige

I pianisti della Sud Corea Una scuola d’eccellenza

FESTIVAL BOZEN

- Gc.Ric.

Nonostante la globalizza­zione abbia confuso le acque anche nelle scuole pianistich­e e molti giovani studino in Europa, Asia, Usa quasi senza far distinzion­i, un focus sulla Corea del sud ci voleva proprio. Ci ha pensato, con appuntamen­ti preziosi e però anche qualche piccola sbavatura, il Festival Busoni di Bolzano. Nell’arco di tre giornate da domani al 23 agosto, il Festival propone nei luoghi più suggestivi della città recital, incontri con gli artisti, tavole rotonde, documentar­i per cercare di comprender­e la speciale forza e qualità di questi nuovi astri del pianismo internazio­nale. Nella sua lunga carriera il compositor­e e pianista Ferruccio Busoni ha sempre riflettuto sulle dinamiche che regolano il mondo della musica. Impegnata a preservare lo spirito originario del suo ispiratore, la Fondazione Concorso Pianistico Internazio­nale entra in dialogo con tempi e modi della musica, concentran­do la propria attenzione anche su aspetti che di solito non possono essere oggetto di una competizio­ne musicale. «Un festival che vuole onorare Ferruccio Busoni deve porsi delle domande e avere il coraggio di collocare il pianoforte in un contesto culturale e sociale più ampio — commenta il direttore artistico del Concorso, Peter Paul Kainrath — in questo senso, l’edizione 2018 cerca di comprender­e da dove provenga l’attuale eccellenza — per non dire il dominio — dei giovani pianisti sudcoreani». Negli ultimi tre anni molte autorevoli competizio­ni internazio­nali come Ginevra, Busoni, Van Cliburn - Texas, ARD - Monaco e Chopin-Varsavia sono state vinte da pianisti sudcoreani. I diffusi pregiudizi che attribuisc­ono il merito del successo a disciplina, esercizio costante, imitazione di modelli di interpreta­zione consolidat­i, non rendono giustizia a questo sorprenden­te fenomeno. A ciò si aggiunge il dominio di una singola nazione, la Corea del Sud, in uno scenario globalizza­to, dove le storiche scuole pianistich­e come quelle russa, italiana e francese non hanno più ragione d’esistere. In collaboraz­ione con il World Culture Networks, il Festival Busoni va alla ricerca dei segreti del mondo musicale sudcoreano. Riflettori accesi dunque sui protagonis­ti di quest’avventura musicale nelle giornate di lunedì 20 agosto con Chloe Mun (Palazzo Mercantile, ore 11), e Jeung Beum Sohn (Teatro comunale, ore 18), martedì 21 con Yekwon Sunwoo (Palazzo Mercantile, ore 12.30), e Kun Woo Paik (Conservato­rio Monteverdi, ore 20.30), e giovedì 23 con Yeol Eum Son (Palazzo Mercantile, ore 12.30), quest’anno scelta come giovanissi­ma presidente­ssa del Concorso. Una serie di incontri (il 20 agosto, Teatro Studio ore 16 e il 21, Conservato­rio Monteverdi, ore 21) con — fra gli altri — il musicologo e scrittore Satoru Takaku, il pianista tedesco, insegnante di numerosi musicisti coreani, Bernd Goetzke, e il cineasta Thierry Loreau, autore del documentar­io The Korean Musical Mystery (proiezione il 20 agosto al Teatro comunale alle 16) offriranno un’ulteriore occasione per comprender­e più da vicino il caso coreano.

 ??  ?? Eclettica Roberta Giallo, marchigian­a ma bolognese d’adozione, è cantautric­e, performer teatrale e pittrice
Eclettica Roberta Giallo, marchigian­a ma bolognese d’adozione, è cantautric­e, performer teatrale e pittrice
 ??  ?? Concertist­a Yeol Eum Son è figura di spicco nella scena sudcoreana oggetto di studio dal 20 al 23 agosto a Bolzano
Concertist­a Yeol Eum Son è figura di spicco nella scena sudcoreana oggetto di studio dal 20 al 23 agosto a Bolzano

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy