Sul Guncina le vigne «scacciano» il bosco, duello tra Verdi e Svp
Pendici, richiesti altri quattro cambi di coltura. Braccio di ferro fra ambientalisti e agricoltori Benedikter duro: dal 1995 perso l’equivalente di 30 campi di calcio. Ramoser (Svp): iter rigoroso
Altre quattro richieste a Gries di modifica «verde-verde» e trasformazione da bosco in zona di verde agricolo per permettere ai contadini di poter coltivare le vigne nei territori confinanti ai loro masi. Ed è subito dibattito tra Rudi Benedikter, che si oppone alla perdita del bosco e la consigliera Svp Johanna Ramoser, schierata con i contadini.
BOLZANO. Altri quattro cambi di coltura sono stati richiesti a Gries per trasformare delle zone di bosco in verde agricolo e poter coltivare vigne; gli ambientalisti insorgono, contrari a sacrificare il bosco cittadino, per i contadini invece si tratta di piccoli appezzamenti, necessari però alla sopravvivenza di chi ancora lavora la terra a Bolzano.
Le aree in questione si trovano tutte presso il Guncina, in particolare in via Rafenstein, in via Miramonti e in località Sand. Per alcune si tratta di sanare delle situazioni che di fatto esistono già, per altre invece si tratta di estendere delle vigne al bosco confinante.
Secondo Rudi Benedikter, consigliere di circoscrizione per il quartiere Gries, si tratterebbe in totale di un ettaro di terreno: troppo per la città e il suo limitato bosco rimanente. «Dal 1995 — denuncia Benedikter — sono stati persi a Bolzano 29,5 ettari di bosco tramite le conversione da “verde in verde”, si tratta di una superfice pari a 30 campi da calcio». Per Benedikter si tratta di un utilizzo troppo intensivo del territorio, dove andrebbe invece mantenuto più equilibrio tra area boschiva e coltivata.
Si schiera invece a favore dei contadini la consigliera comunale dell’Svp Johanna Ramoser. «Dobbiamo essere contenti di avere ancora contadini in città e cercare di tutelarli. Si tratta di piccoli proprietari. Questi appezzamenti sono vicini ai loro masi e sono necessari alla loro sopravvivenza». L’iter per poter trasformare una zona boschiva in una di verde agricolo è lungo e coinvolge Comune e Provincia. «Il processo è molto severo e non a tutti viene detto sì—sottolinea Ramoser — i regolamenti sono stretti. Anche questa volta sono state fatte tutte le verifiche necessarie, la questione non era scontata e sono contenta della risposta positiva per questi quattro appezzamenti». Secondo Ramoser il contadino è uno dei soggetti che più si impegna a tutelare il paesaggio. «Le vigne curate sono belle anche dal punto di vista paesaggistico e fanno respirare la città».
Il consiglio di quartiere deve ora dare un parere obbligatorio, ma non vincolante, sulla trasformazione della zona da “bosco” in “zona di verde agricolo”che permetterebbe ai contadini che lavorano nell’area di poter ampliare le loro vigne. Problemi di questo genere provocano periodicamente dibattito anche in seno alla giunta. È successo anche un paio di settimane fa. A favore dei quattro cambi di coltura la pattuglia della Svp guidata dall’assessore all’urbanistica Christoph Baur e dal «contadino» Luis Walcher. Nell’occasione, il via libera è arrivato con iul voto contrario dell’assessora dei verdi Marialaura Lorenzini.