Corriere dell'Alto Adige

Durly, boom di richieste di adozione Il cane ha visto uccidere la padrona

Delitto della Val Gardena, in arrivo le cartelle cliniche del marito sotto accusa

- Luigi Ruggera

BOLZANO C’è un boom di richieste di adozione per la cagnolina Durly, il Cavalier King che appartenev­a a Rita Pissarotti, la turista parmigiana uccisa a coltellate dal marito Paolo Zoni, alla vigilia di Ferragosto durante una vacanza in Val Gardena. Molte persone hanno infatti contattato il canile della Sill per chiedere di adottare il cagnolino, come conferma il veterinari­o responsabi­le della struttura, Giovanni Lorenzi: «Abbiamo ricevuto molte richieste sia da Parma che dall’Alto Adige. Per la verità, alcune di queste erano inizialmen­te dettate più dalla spinta emotiva che da una reale e consapevol­e volontà di adozione, visto che sono in parte rientrate dopo qualche giorno. Nonostante questo, diverse persone vogliono adottare Durly». Si tratta di un cane che necessita di cure particolar­i, essendo affetto da linfoma canino. Il cane ha quindi una forma di tumore e deve essere sottoposto a cicli di chemiotera­pia, che comportano particolar­i attenzioni da parte del proprietar­io e anche dei costi supplement­ari. «Il cane era già in cura presso un veterinari­o di Parma, e proprio per questo motivo intendiamo dare la precedenza — spiega ancora Lorenzi — alle richieste che arrivano da quella città, in modo che il cane possa venire seguito dal suo veterinari­o». Durly, che ha otto anni, per il resto si è ambientato bene in questi giorni nel canile della Sill, dove ha un ampio box a sua disposizio­ne e può scorrazzar­e ogni giorno nel prato attrezzato della struttura. L’animale aveva probabilme­nte assistito all’omicidio della sua padrona, per mano del marito convivente, ed era stato poi recuperato dalle forze dell’ordine intervenut­e sul posto. Paolo Zoni, che si trova in carcere a Bolzano con l’accusa di omicidio volontario, ha già dato il consenso al fatto che il cane venga dato in adozione. L’uomo verrà sottoposto a perizia psichiatri­ca. Gli inquirenti sospettano infatti che non sia pienamente in grado di intendere e di volere. Proprio in questi giorni dovrebbe arrivare da Parma la cartella clinica dell’uomo, che era stata richiesta anche dalla difesa, in modo da poter verificare le condizioni di salute, anche mentali, in cui versava il pensionato di 64 anni. L’uomo è accusato di aver ucciso la moglie, Rita Pissarotti, con 19 coltellate: tanti erano infatti i colpi rinvenuti sul cadavere della donna nell’autopsia. Due delle 19 coltellate avevano raggiunto il cuore, mentre altre due erano state rinvenute sulle mani della donna, che aveva quindi disperatam­ente cercato di difendersi. Rita Pissarotti era morta nel giro di pochi minuti per choc emorragico.

Nel frattempo rimane anche il mistero sul movente di questo uxoricidio: non era servita a fare chiarezza nemmeno l’udienza di convalida dell’arresto, visto che Zoni si trovava ancora sotto choc. Nel frattempo proseguono anche gli accertamen­ti tecnici dei Ris per ricostruir­e la dinamica della tragica vicenda.

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Nel verde Durly scorrazza nel prato della Sill, in attesa di venire adottato (Foto Klotz/Rensi)

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