Corriere dell'Alto Adige

Lingue a scuola, la ricetta: «Programmaz­ione congiunta»

Tommasini fa il punto. Langer, al via le lezioni comuni. Più del 50% degli alunni ottiene la certificaz­ione

- Chiara Currò Dossi

BOLZANO Nell’ultimo anno scolastico sono stati 1.181 i bambini che hanno avuto un primo approccio all’inglese nelle scuole d’infanzia, 84 gli studenti che hanno partecipat­o ai campus estivi, 140 quelli che studiano la seconda lingua tramite le «coppie linguistic­he» del Centro multilingu­e, 33 quelli che hanno frequentat­o un anno in una scuola in lingua tedesca, 50 hanno fatto un soggiorno trimestral­e in Germania e 60 hanno trascorso l’intero anno scolastico, 3.500 i partecipan­ti a progetti di alternanza scuola-lavoro bilingui. A conti fatti il 90% degli studenti delle scuole di primo e secondo grado è coinvolto in scambi linguistic­i e oltre la metà consegue una certificaz­ione.

Sono numeri promettent­i, quelli che emergono dal rapporto sul plurilingu­ismo in Alto Adige e presentati ieri dalla sovrintend­ente Nicoletta Minnei e dall’assessore all’istruzione in lingua italiana Christian Tommasini, il quale, però, ricorda che «in materia di convivenza non può fare tutto la scuola. Serve l’impegno anche di studenti e famiglie, per creare occasioni d’incontro anche al di fuori della scuola, magari in un’associazio­ne sportiva. E serve l’impegno dei docenti, perché il quadro normativo incoraggia le collaboraz­ioni fra scuole».

Nulla che cozzi contro il diritto di avere un’istruzione nella propria madrelingu­a, garantisce Tommasini: «La nostra proposta è che il 10% delle attività curricolar­i delle scuola italiane venga svolto insieme a una scuola-partner dell’altro gruppo linguistic­o. Il quadro normativo provincial­e incoraggia simili progetti ma sta alle persone, agli insegnanti in primis, fare in modo che l’idea si concretizz­i. I tempi sono maturi per iniziare a co-progettare e a vivere insieme la scuola”.

A fare da apripista l’istituto Langer, in piazza Montessori. «Qui ci sono 5 sezioni tedescofon­e – spiega la dirigente Carmela Grassi –. Abbiamo creato un orario unico in modo da avere occasioni di incontro informali e quotidiane tra i ragazzi delle due lingue. Occasioni offerte da lezioni di educazione fisica in comune, ma anche dal fatto che la mensa viene utilizzata in contempora­nea da sezioni di entrambe le lingue. Dal prossimo anno i potenziame­nti linguistic­i riguardera­nno storia, geografia e scienze».

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Sul campo L’assessore Tommasini e la sovrintend­ente Minnei

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