«Via Brennero, disprezzato il buon senso»
Non ha dubbi Beppo Toffolon: l’assetto di via Brennero, è da rivedere radicalmente. «Là — riflette il presidente trentino di Italia Nostra — dove dovrebbero sorgere palazzi civili ordinatamente disposti lungo ampi marciapiedi alberati, che offrano servizi di vario genere comodamente accessibili da pedoni, ciclisti e utenti del trasporto pubblico, si vedono solo modestissime costruzioni circondate da vaste distese d’asfalto destinate alla sosta dei clienti». Urgente, dunque, è il ripensamento di questi spazi, per riconnettere l’area con il vicino centro storico. «Chi mai passeggerà volentieri su uno striminzito marciapiede che corre lungo un deposito di veicoli nelle ore d’apertura o al fianco di un angosciante deserto in quelle di chiusura? Quali elementi d’interesse, quali amenità si offriranno ai malcapitati cittadini costretti a percorrere quei luoghi?» si interroga ancora Toffolon. Per carità, niente di irregolare, ma non per questo secondo l’esponente di Italia Nostra, non si deve pensare a un deciso cambio di passo. «Naturalmente — rileva — tutto questo avviene nell’assoluto rispetto delle norme urbanistiche, anche se in totale disprezzo del più elementare senso civico e persino del mero buonsenso». A livello di metodo la soluzione potrebbe essere «una strumentazione urbanistica chiara, semplice e facilmente implementabile, pensata per evitare il disordine prodotto dalle norme convenzionali». Con una esortazione finale: «Se non vogliamo rassegnarci a vedere Via del Brennero trasformarsi nell’ennesimo non-luogo, forse è il caso di fare subito qualcosa, cominciando col decidere che città vogliamo e col dotarsi degli strumenti adatti».