Ccb e Iccrea, via libera dell’Antitrust
A differenza delle Raiffeisen non parte l’istruttoria sui gruppi In provincia di Trento il mercato dei prestiti sfiorerà il 75%
TRENTO Via libera dell’Antitrust alla creazione dei gruppi nazionali del credito cooperativa di Cassa centrale banca a Trento e di Iccrea a Roma. Dai dispositivi emerge che in provincia di Trento Ccb avrà una posizione primaria.
Dopo l’autorizzazione da parte della Bce per la nascita di entrambe le capogruppo nazionali, l’Autorità ha esaminato il quadro che scaturirà dalla riforma. In giugno, dopo aver aperto un’istruttoria avente per oggetto Cassa centrale Raiffeisen, l’Antitrust ha dato l’ok, escludendo rischi di «posizione dominante». Nel caso di Ccb e Iccrea, invece, a monte non viene avviata alcuna istruttoria.
Nel caso specifico di Ccb, il rapporto nota che per quanto riguarda la provincia di Trento, «il costituendo gruppo diventerà il primo operatore bancario con una quota del 65-70% del mercato» in riferimento alla raccolta. Importanti posizioni anche in altre province: Rovigo con una quota fra il 30 e il 35%; Gorizia dal 20 al 25%; Viterbo 15-20%; Udine 15-20%; Brescia 15-20%; Rimini 15-20%; Belluno 1520% e Cuneo 15-20%.
Per quanto concerne invece il mercato dei prestiti, sempre in provincia di Trento Cassa centrale banca arriverà a coprire il 70-75% del mercato, sia per quanto riguarda la famigli consumatrici, che le famiglie produttrici e piccole imprese. Le altre province in cui sarà forte sul fronte degli impieghi alle famiglie consumatrici saranno Gorizia e Rovigo, con percentuali comprese fra il 20 e il 25%; Belluno, Udine, Viterbo, Cuneo e Rimini con valori fra il 15 e il 20%. Per quanto riguarda i prestiti alle piccole imprese invece, ci sarà una forte presenza, introno al 30% del mercato, a Rovigo, Belluno e Gorizia, mentre con quote fra il 15 e il 25% rientrano province come Viterbo, Brescia, Rimini, Cuneo, Trieste, Udine, Forlì-Cesena e Pordenone.
Da ricordare, comunque, però che, negli ultimi rapporti di Bankitalia, si indicava invece un progressivo ritiro del credito cooperativo in provincia di Trento, con valori che erano andati sotto la soglia psicologica del 50%.
Il rapporto Antitrust si occupa anche delle azioni Iccrea in mano a Ccb, oltre il 20% del totale, il cui destino è oggetto di trattativa. Per l’Autorità la questione però non crea problemi particolari, perché «allo stato non è configurabile una fattispecie di controllo, anche di fatto, del gruppo Cassa centrale banca su Iccrea».