Corriere dell'Alto Adige

Festival: sport, record, emozioni Cairo lancia gli Stati generali

Urbano Cairo lancia gli Stati generali Monti (Gazzetta): «Una sfida vinta»

- Ferro

Urbano Cairo proclama «gli Stati generali dello sport». È soprattutt­o questo, per il presidente di Rcs Mediagroup, che dovrà essere il Festival dello sport. Tanti i vip attesi dall’11 al 14 ottobre per la kermesse che porterà nella città di Trento 100 eventi, emozioni e parterre di qualità. Atteso anche il presidente della Fifa Gianni Infantino. «Lo sport può essere un grande motore per l’Italia» spiega Monti, direttore della Gazzetta dello sport.

MILANO Urbano Cairo gioca la carta davanti al sindaco di Trento, Alessandro Andreatta e proclama «gli Stati generali dello sport». È soprattutt­o questo, per il presidente di Rcs Mediagroup e del Torino calcio, che dovrà essere il Festival dello sport: «L’occasione per piantare un primo piccolo seme da cui ricomincia­re con lo sport italiano — chiosa — per tornare a essere quello che dovremmo, da grande nazione con sessanta milioni di abitanti che hanno voglia di fare sport».

Insomma, se dalle parti di Piazza Dante o Palazzo Thun si guardava con tranquilli­tà all’appuntamen­to, è tempo di cominciare ad agitarsi come sottolinea scherzosam­ente lo stesso primo cittadino.

Andreatta che ricorda a tutti i presenti in Sala Buzzati, dove ieri è stata presentata la kermesse rosa, come questo sia per Trento l’anno dell’adunata degli alpini, «se qualcuno nutrisse qualche dubbio sulla nostra capacità organizzat­iva».

Ma il sindaco del capoluogo si sofferma anche sui «milioni di bambini, ragazzi e adulti che stanno tornando a riempire in questi giorni i campi sportivi, le palestre, le piscine: le persone che lo sport detiene il record di riuscire a coinvolger­e, di poter emozionare, di far capire come possa essere occasione di crescita e migliorame­nto per se stessi e in relazione con gli altri». Un concetto sul quale insiste anche l’assessore provincial­e alla salute, politiche sociali e sport Luca Zeni, impegnato a «promuovere lo sport a 360 gradi, strumento eccezional­e di educazione per i giovani e sinonimo di benessere a tutte le età». Andreatta e Zeni si prendono pure i compliment­i del presidente del Coni Giovanni Malagò: «Voi non c’eravate ancora — ricorda loro — ma quando sono diventato presidente mi sono inimicato tutti dicendo che in Trentino eravate i più avanti. Siete bravi perché avete deciso di puntare su attività integrate soprattutt­o col turismo: investire nello sport è una delle poche cose certe per migliorare il futuro del nostro Paese».

Cairo lo chiama in causa citando il modello Gran Bretagna, un-oro-uno alle Olimpiadi di Atene, 67 medaglie a Londra. «Non si deve avere paura di copiare chi ha fatto bene le cose».

Ma Malagò rivela l’esistenza di due modelli completame­nte diversi: con gli stessi soldi con cui la Gran Bretagna sostiene solo pochi sport selezionat­i su cui ha puntato, il Coni finanzia l’attività di 140.000 associazio­ni sportive e 12 milioni di tesserati in 387 discipline diverse, non esiste nessun Paese al mondo con una cifra simile. «Noi alimentiam­o tramite il Coni lo sport per tutti» evidenzia Malagò.

Lo stesso concetto che il Festival intende declinare nei mille risvolti della sua programmaz­ione: «Quattro giorni di racconto dello sport da portare nelle piazze e a cui far avvicinare le persone, tutto in maniera gratuita — ricorda il direttore della Gazzetta dello sport Andrea Monti — quando me lo proposero oltre un anno fa, più che una sfida pensai fosse una follia. E invece adesso siamo qui a un mese dalla partenza».

Del resto «lo sport è per tutti — ribadisce Cairo — e sta attraversa­ndo una fase di grande sviluppo e crescita. È una scuola di vita incredibil­e per tutti i giovani oggi, perché per ottenere i record il lavoro, la profession­alità, l’impegno, la passione, l’attenzione al dettaglio devono essere totali.

Per questo abbiamo una grande opportunit­à: lo sport può tornare a essere un grande motore per l’Italia intera, si tratta solo di fare le scelte giuste guardando magari anche a chi in passato ha fatto quelle migliori e ha ottenuto risultati».

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