Il Pd si allinea alla Svp «Premiare i meritevoli» La Lega: ora ci copiano
Tommasini: favorire l’integrazione. Freiheitlichen duri
BOLZANO Anche il Pd difende l’idea di tagliare i sussidi agli stranieri che non studiano la lingua. Tuttavia il vicepresidente della giunta Christian Tommasini pone qualche paletto chiarendo che il progetto è tutto da inventare. «Tutto sta come si organizzeranno i corsi che non devono diventare una punizione ma possono essere un importante veicolo di integrazione». Da destra intanto piovono frecciate al vetriolo. «Dopo averci dato dei razzisti per 5 anni improvvisamente si svegliano alla vigilia delle elezioni. Meglio tardi che mai» scrive il commissario della Lega, Massimo Bessone.
I tagli al welfare per gli stranieri senza patentino di integrazione sono per ora solo un annuncio elettorale per tentare di arginare gli slogan dei partiti populisti. Di provvedimenti però ancora non ce ne sono. La giunta provinciale si è limitata a «prendere atto» del parere del professor Walter Obwexer che considera le decurtazioni «compatibili» con il diritto europeo ed italiano. «Per il momento — spiega il vicepresidente della giunta, Christian Tommasini — abbiamo solamente preso atto di un promemoria e dato mandato agli uffici di mettere a punto una delibera che applichi questo principio. Il progetto è tutto da costruire».
Secondo Tommasini, che è anche capolista del Pd alle provinciali, il principio non è affatto da buttare.
«Non si tratta di punire ma di incentivare. I moduli dei corsi, se sono pensati e gestiti bene, possono diventare un importante veicolo di integrazione» chiarisce Tommasini secondo cui il corso obbligatorio potrebbe consentire di far uscire di casa le donne che vi sono relegate.
«L’obiettivo non è punire ma premiare chi si impegna» insiste Tommasini che è già stato parecchio criticato da sinistra. Il Pd però, al pari della Svp, vuole togliere argomenti a coloro che sostengono «che gli immigrati si prendono tutti i sussidi».
Tra i sostenitori della misura c’è anche Franz Kompatscher,
Leiter Reber
«Da anni sosteniamo questo provvedimento La giunta si è svegliata prima delle elezioni»
sindaco di Brennero che negli anni passati si è parecchio speso per l’accoglienza. Ora sull’immigrazione usa toni duri e avverte: «Questa misura è un primo passo ma rischia di produrre tanta burocrazia. Chi la gestirà?» si domanda Kompatscher auspicando che la competenza sull’immigrazione venga trasferita dalla Stato alla Provincia. «In questo modo si potrà togliere il permesso di soggiorno ai criminali recidivi».
La sterzata di Svp e Pd fa un po’ sorridere tutta la destra, tanto la Lega quanto i Freiheitlichen.
«Ormai ho imparato, le stesse cose per cui noi ci battiamo per una legislatura intera, a pochi giorni dalle elezioni diventano priorità anche per chi ci ha sempre definito razzisti e populisti. Comunque, meglio tardi che mai» scrive su facebook il commissario della Lega massimo Bessone.
Il consigliere comunale Carlo Vettori, anche lui candidato alle provinciali, rincara la dose. «Abbiamo passato anni a denunciare la differenza di trattamento degli altoatesini rispetto agli stranieri, l’esempio lampante infatti sono le graduatorie per l’assegnazione degli alloggi Ipes. A quasi un mese dalle elezioni provinciali invece ecco il cambio di rotta a meri fini elettorali. La tempistica — nota il consigliere bolzanino — è allucinante e offensiva nei confronti degli elettori».
Critiche piovono pure dalla destra tedesca, in particolare dai Freiheitlichen. «Per anni Svp e Pd hanno respinto tutte le proposte dei Freiheitlichen su questo tema, adesso si sono svegliati di colpo come la bella addormentata nel bosco» attaccano l’Obmann Andreas Leiter Reber e il segretario organizzativo Florian von Ach. Entrambi sostengono che la misura avrebbe dovuto essere presa molti anni prima. «Le prestazioni sociali gratuite non fanno altro che incentivare l’emigrazione. Finalmente anche l’Svpd ha capito che la direzione indicata dai Freiheitlichen è quella del buonsenso. Casualmente la promessa di ancorare le prestazioni sociali all’integrazione arriva subito prima delle elezioni».