Corriere dell'Alto Adige

Mamme, lotta per riottenere lo scuolabus

- di Marco Angelucci

La scuola è iniziata ma le famiglie dell’Agruzzo sono ancora senza scuola bus. «Abbiamo diritto al servizio perché qui non ci sono autobus di linea. La Provincia invece ha offerto il trasporto anche a chi non ne ha diritto» denunciano le mamme. Il direttore della Ripartizio Mobilità Günther Burger assicura: «Da lunedì il problema sarà risolto».

BOLZANO La famiglie dell’Agruzzo protestano per il taglio degli scuolabus e la Provincia corre ai ripari tentando di ripristina­re il servizio già dalla prossima settimana. I bambini coinvolti sono circa una decina, tutti vanno a scuola a S. Giacomo o a Oltrisarco.

«I nostri figli devono fare chilometri a piedi o in bici» protesta una giovane mamma che abita nelle campagne accanto all’aeroporto. «Fino allo scorso anno — racconta — c’era un bus che raccogliev­a i ragazzi e li portava a scuola. Quest’anno però il servizio non è partito, dal 5 settembre i nostri figli devono andare fino in via Einstein perché l’autobus non è mai arrivato. Eppure ne abbiamo diritto».

La delibera provincial­e che fissa i criteri per il trasporto scolastico stabilisce che ad averne diritto sono le famiglie che abitano a più di 2 km dalla fermata del bus di linea più vicina. Chi abita nelle campagne dell’Agruzzo soddisfa pienamente i requisiti visto che le prime fermate del bus 10 sono su via Einstein. A tre, quattro o anche cinque km dalle case.

Ma il problema non sono i diritti bensì l’autobus. Il Consorzio di bonifica che gestisce le strade interpoder­ali della zona infatti non ha autorizzat­o lo scuolabus ad entrare. Il motivo? Si tratta di un bus da 52 posti ed è troppo grande per passare sulla sottile striscia di asfalto che attraversa le campagne dell’Agruzzo. Così il Consorzio non ha dato il benestare. «Fino allo scorso anno c’era un minibus visto che ci sono solamente una decina di bambini da prendere» spiegano le mamme. «Il punto — aggiungono — è che il servizio è stato concesso anche a famiglie che non ne hanno diritto. In Sovrintend­enza ci hanno detto che da quest’anno il numero di iscritti è aumentato e che sono stati inclusi anche bambini che non avrebbero i requisiti. Ma perché — si domandano — si buttano i soldi in questo modo? Non sarebbe meglio investirli nella scuola o nella sanità invece di portare a scuola anche chi ha il bus di linea sotto casa?».

La Provincia, subissata dalle proteste delle famiglie, ha subito cercato di correre ai ripari come spiega il direttore della Ripartizio­ne Mobilità, Günther Burger

«La strada che porta ad Agruzzo è gestita dal consorzio di Bonifica «Eisackmünd­ung Gmund» che non ha dato all’autobus l’autorizzaz­ione a passare. A ciò — chiarisce il dirigente provincial­e — si aggiunge il fatto che il consorzio degli autonolegg­iatori che gestisce il trasporto scolastico aveva difficoltà a trovare un autista che potesse fornire il servizio. Ci siamo attivati subito per risolvere il problema e dopo diversi colloqui abbiamo ottenuto dal consorzio a passare con un bus da 19 posti. Da lunedì prossimo dunque — conclude Burger — tutto dovrebbe tornare nella norma e i bambini che frequentan­o le scuole Egger Lienz potranno di nuovo avere lo scuolabus».

Il dirigente Burger

«Il Consorzio non autorizza il passaggio, ma ora è stato trovato un mezzo più piccolo»

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