Corriere dell'Alto Adige

Lauree austriache omologate Cresce il pressing su Roma

Duello in consiglio. Dichiarazi­oni etniche, no a deroghe

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BOLZANO Im consiglio provincial­e i temi «etnici» hanno tenuto banco per buona parte della giornata. Sulla questione della dichiarazi­one etnica e anche l riconoscim­ento dei titoli si studio, il dibattito è stato piuttosto acceso.

Il primo scontro si è registrato sulla mozione di Südtiroler Freiheit sulla «Validità dei titoli di studio austriaci» . I secessioni­sti chiedevano che il Consiglio provincial­e si dichiarass­e a favore della piena validità dei titoli di studio austriaci in provincia di Bolzano e invitasse la giunta provincial­e ad avviare le trattative con il governo italiano e quello austriaco per ottenere l’equiparazi­one di tutti i titoli di studio rilasciati dall’Austria.

La proposta è stata contestata da Alessandro Urzì Alto Adige nel cuore, che ha ritenuto non fosse possibile limitare la validità a una porzione di territorio italiano. La mozione, leggerment­e modificata, è stata approvata con 24 sì, 1 astensione e il voto contrario di Urzì che ha gridato allo scandalo.

Il Gruppo Verde ha invece presentato una mozione per ridefinire le regole per la prima dichiarazi­one linguistic­a. «Ascoltiamo il monito della difensora civica che ha proposto una modifica della norma in modo tale che almeno la prima dichiarazi­one di appartenen­za al gruppo linguistic­o possa essere resa nel momento liberament­e scelto da ogni persona e, una volta resa, sia immediatam­ente efficace» ha detto in aula il capogruppo Riccardo Dello Sbarba sottolinea­ndo che molti giovani hanno difficoltà a rilasciare la prima dichiarazi­one. D’accordo l’Alto Adige nel cuore, contraria Süd-Tiroler Freiheit, che ha invitato all’ auoto responsabi­lità e respintole deroghe.

Anche la giunta si è espressa contro la mozione, che potrebbe a dichiarazi­oni opportunis­tiche. «Con Roma è stata concordata una norma d’attuazione ai fini del mantenimen­to della dichiarazi­one di appartenen­za anonima ogni 10 anni anche nel caso in cui i censimenti a livello nazionale dovessero avere cadenza differente» ha spiegato in aula il presidente della Provincia, Arno Kompatsche­r. La mozione è stata respinta con 18 no, 4 astensioni e solamente tre voti favorevoli.

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Battaglia Foppa e Dello Sbarba

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