Presidente, il nome lo deciderà Rossi
Ferrari esclusa dalla scelta. Nelle scorse settimane si era parlato di Zobele
TRENTO Lo scorso 26 luglio è scaduto il mandato di Innocenzo Cipolletta. Da allora, l’Università di Trento è senza presidente. La Provincia avrebbe dovuto nominare il successore, ma dopo oltre un mese e mezzo la casella resta ancora vuota. Tra i motivi lo sbriciolamento della maggioranza provinciale e la fine delle normali relazioni all’interno della giunta.
La prossima settimana, dovrebbero arrivare in commissione i nomi degli autocandidati eventualmente integrati dal nome scelto dalla giunta. In realtà, a scegliere il prossimo presidente dell’ateneo trentino sarà il solo Ugo Rossi. Formalmente, la titolarità delle nomine di competenza provinciale è sempre del presidente. La consuetudine, però, vorrebbe che il presidente scelga dopo aver concordato il nome con l’assessore competente. In altre parole, se si trattasse di nominare il nuovo presidente di Trentino Sviluppo, la scelta sarebbe di fatto di Alessandro Olivi.
In questo caso, essendo la competenza sull’Università dell’assessora Sara Ferrari, dovrebbe essere lei, dopo il passaggio in commissione consiliare e l’importante indicazione dei «saggi» dell’ateneo, a prendere una decisione d’intesa con il presidente. Ferrari, però, è stata tra i protagonisti dell’azzoppamento di Rossi, che non pare intenzionato ad andare oltre. La competenza è sua e la eserciterà senza cercare condivisioni, tanto che in assessorato si fanno al momento solo ipotesi sulla persona che verrà indicata.
Nei mesi scorsi, era stato fatto il nome dell’attuale presidente di Confindustria Trento, Enrico Zobele. Si era poi parlato del manager di un’importante azienda biomedicale del veronese. L’unica cosa certa è che, in ateneo, c’è una certa fretta. La probabile vittoria di Maurizio Fugatti agita l’ambiente accademico: la Lega Nord ha spesso criticato i «troppi» soldi investiti in ricerca da Piazza Dante e l’idea che il prossimo presidente sia scelto dal Carroccio spaventa molti docenti.
Lo scenario
Tra i docenti si teme il rinvio della nomina, date le chance di vittoria di Fugatti