DIETRO LE RUSPE, LA SOFFERENZA
Le ruspe hanno fatto il loro lavoro. Hanno spazzato via sotto il ponte del Virgolo le postazioni in cui dormivano dei clandestini e hanno depositato in loro luogo blocchi di pietra che impediscano ogni futuro accampamento. Giustizia è fatta! O forse no?
Le ruspe avrebbero infatti la funzione di scavare il terreno per potervi costruire case dove abitare, luoghi per lavorare e socializzare. Quando vengono impiegate per distruggere e impedire, manifestano intenti autoritari in chi le comanda.
Giustizia è fatta, ripetono alcuni. Non si possono tollerare più oltre quegli squallidi spettacoli di abusivismo. Capisco che l’argomento abbia una forza particolare in fase preelettorale, soprattutto se i candidati tengono conto del vento di destra che spira al momento. Ma allora mi chiedo: non si tollerano forse abusi ben più gravi nella città di Bolzano?
Che sia stato abbattuto il magazzino Negrelli in via Renon per far posto alla stazione provvisoria delle corriere, non mi sembra motivo di vanto. Né lo è che vengano tollerate isole di spaccio al parco della Stazione, in via Perathoner, dietro al Teatro, nel parco dei Cappuccini, in zona Firmian o Casanova. Non ci sono ruspe per fermare questi atti di delinquenza, ben più gravi del tentativo di cercare un rifugio contro il freddo?
E perché si tollera che le ruspe a volte scavino, trovino reperti archeologici e con leggerezza li sotterrino di nuovo per non fermare i lavori? O perché si tollera che abbiano realizzato in via Druso una viabilità martoriata, che costringe gli automobilisti ad una gimkana rischiosa ed a tempi di percorrenza sempre più lunghi? O perché si permette che le ruspe siano al servizio di progetti edilizi non del tutto perspicui, che fanno sorgere edifici brutti e stonati nel nostro contesto, oppure di un’altezza e di un impatto ambientale che sembrano andare oltre quanto previsto dai piani regolatori? E perché la Provincia è esonerata dal rispetto delle regole edilizie che invece privati e aziende devono rigorosamente osservare? E ancora: perché le ruspe in certe zone possono disboscare, spianare ampie superfici ed impiantare coltivazioni dove prima c’erano aree boschive? Non abbiamo abbastanza terreno coltivato? E per quale motivo si vedono anche da noi le ruspe ferire i fianchi delle montagne per realizzare cave di materiale o per scavare bacini idrici che alimenteranno i cannoni per innevare le piste da sci? Ai bambini piacciono tanto le ruspe. Danno loro un senso di potenza, di controllo del mondo. E le ruspe sono buone, se servono a migliorare la qualità di vita della gente, non ad innalzare barricate o scacciare chi cerca un fragile riparo per le notti fredde.
Mentre le ruspe lavoravano sotto ponte Virgolo, alcuni disperati le osservavano devastare il loro povero rifugio. Nei loro occhi una domanda: dove andare ora che il freddo avanza? Una domanda che dovrebbe inquietare tutti noi che abbiamo comode e calde case. Una cosa posso assicurare. Quegli ospiti abusivi non torneranno nei loro Paesi. E così il problema non è risolto ma solo allontanato dagli occhi, spostato in altre zone della città.