Di Domenico, l’importante è partecipare
Gli anni passano ma certi volti non cambiano mai. Spuntano a ogni elezione. Che sia nazionale, provinciale, comunale o anche condominiale loro ci sono sempre. Magari cambia la casacca, ma fa niente. L’importante è partecipare. È questo il caso di Pasquale Di Domenico, ex finanziere di origini abruzzesi trapiantato a Merano. Per tanti anni coordinatore dell’Italia dei valori, un partito a cui aveva fatto iscrivere tutta la sua famiglia per evitare di finire in minoranza e continuare a gestire il fiume di soldi che arrivava da Roma, Di Domenico è uno di quelli che non mollano mai. Folgorato da Antonio Di Pietro sul finire degli anni ’90, è stato presente in tutte le consultazioni degli ultimi anni. Nel 2010 è diventato presidente del consiglio comunale di Merano facendo un accordo con l’Svp, Lega e Civica lasciando di stucco il Pd con cui l’Idv era in coalizione. Dopo una svolta a destra è arrivata la sterzata a sinistra. L’Italia dei valori si è infatti alleata con Rifondazione aderendo a Rivoluzione civile. E il coordinatore, ovviamente, era in prima fila. Fallita la rielezione a Merano nel 2015, Di Domenico — complice la sparizione dell’Idv — ha dovuto trasferire il suo impegno a Bolzano, dove con ben 5 preferenze è stato eletto consigliere di quartiere con la Civica per Caramaschi. Passano due anni e lo ritroviamo con Noi per l’Alto Adige, la lista fondata da Roberto Bizzo con i fuoriusciti del Pd. Le elezioni sono come le Olimpiadi: l’importante è partecipare.