Zaia chiama la Volkspartei «Possibili molte sinergie, tuteleremo l’autonomia»
Il governatore del Veneto: difenderemo l’autonomia, collaboriamo su mobilità, sanità e Olimpiadi Carroccio, prosegue la battaglia per le preferenze: «Mobilitato anche un call center in Romania»
BOLZANO Si moltiplicano le avances del Carroccio nei confronti della Stella Alpina. Dopo Matteo Salvini è il turno del governatore del Veneto, Luca Zaia, immagine del leghismo pragmatico che governa sul territorio.
«Per noi siete un modello» ha detto il commissario Massimo Bessone che, attorniato dai capilista Rita Mattei e Luigi Nevola e dal deputato Filippo Maturi, ha fatto parlare quasi tutti i candidati per le provinciali. «Abbiamo italiani tedeschi e ladini. Rappresentiamo tutta la comunità» sottolinea Bessone rivendicando ancora una volta la scelta di correre da soli.
«In Baviera c’è appena stato un cambiamento di passo, la settimana prossima toccherà all’Alto Adige. Il Pd ci ha provato per molti anni, ora tocca a noi» ha detto Zaia che si è posto come garante di tutte le Autonomie. «Al Trentino Alto Adige non va tolto un millimetro di autonomia, altrimenti al Veneto arriverà proprio zero. Invece di togliere è importante dare alle altre regioni, noi sono anni che ci battiamo ferocemente per ottenere l’Autonomia. Adesso, grazie al grandissimo lavoro della ministra Stefani, stiamo per concludere l’intesa che renderà finalmente operativa la nostra autonomia. Per noi — aggiunge — la Provincia autonoma di Bolzano resta nostro riferimento. Ad esempio ci dovranno spiegare il funzionamento delle commissioni paritetiche».
Le possibili collaborazioni riguardano tutti i settori. Dalla sanità alla mobilità. «Noi siamo riusciti a costruire un sistema sanitario efficiente che eroga 80 milioni di prestazioni all’anno, e su questo che si misura la buona politica. Se l’Alto Adige ha bisogno di una mano noi ci siamo con i nostri tecnici. Anche in tema di mobilità — prosegue Zaia — possiamo collaborare. Prima portiamo a casa le concessioni per le autovie venete e l’A22, poi iniziamo a ragionare su una holding di tutto il nord est che si contrapponga ad Autostrade per l’Italia». E pure in tema di sport si punta alle collaborazioni. «Adesso stiamo cercando di costruire un buon dossier per il Cio. Abbiamo l’accordo ad utilizzare la struttura di Anterselva per il biathlon e anche impianti in Trentino. Dobbiamo crederci e lavorare. Con Kompatscher c’è grande collaborazione».
Per la Volkspartei però non ci sono solo lodi ma anche qualche bacchettata. «L’autonomia deve servire a pensare alla propria gente, noi è quello che abbiamo fatto in Veneto. I sussidi, le case popolari devono andare prima alla nostra gente noi a chi arriva da fuori. Questo lo deve capire anche la Volkspartei».
L’esistenza di un patto segreto già stipulato tra Lega e Volkspartei però viene smentito. «Che io sappia non c’è nessun accordo, lasciamo passare le elezioni. Poi vedremo» dice Zaia che nel pomeriggio è intervenuto anche a Trento. Anche qui il governatore ha sottolineato le possibili collaborazioni su grandi progetti. La Valdastico si farà ma dove sbucherà lo decideranno i trentini» ha detto Zaia respingendo le accuse di subalternità a Salvini. «La lega rispetta le autonomie dei territori. A me nessuno mi ha mai detto cosa fare da Roma, con Fugatti sarà lo stesso. É un trentino doc e difenderà il suo territorio. Troveremo una soluzione anche sul contenzioso per la Marmolada che dura da 45 anni» aggiunge il governatore veneto.
La visita di Zaia, conclusa con una passeggiata nel centro, ha dimostrato quanta ruggine vi sia ancora all’interno del Carroccio. In sala si respirava un’atmosfera da separati in casi e non è sfuggito che alcuni candidati — ad esempio l’assessore di Laives, Giuliano Vettorato — non sono stati chiamati a parlare. Come se non bastasse ieri è esploso il caso del call center stranieri. Diversi bolzanini hanno ricevuto una chiamata internazionale — sembra dalla Romania — in cui veniva chiesto un parere sul «capitano Matteo Salvini» e a votare i suoi favoriti, ovvero i capilista. Un marketing telefonico che è una novità assoluta nelle campagne elettorali altoatesine e che, all’interno del Carroccio, ha fatto storcere il naso a molti. Ricorrere ad un call center rumeno non è proprio leghista.