Corriere dell'Alto Adige

Salvini bocciato da Messner «Rovinerà il nostro Paese» Siluri pure da sindaco e Urzì

- Di Chiara Currò Dossi

BOLZANO «Io ho mantenuto le promesse, Salvini no. Da quando sono sindaco di Bolzano il numero di richiedent­i asilo è passato da 800 a 496. Ne mancano 90 per arrivare alla quota stabilita dall’Associazio­ne nazionale comuni italiani. Tanto vale che inoltri al ministro dell’interno la richiesta già presentata al suo predecesso­re, quella cioè di ricorrere alle espulsioni per i migranti che violano le norme in modo violento e reiterato».

Il primo cittadino di Bolzano risponde in questo modo al fuoco del ministro Matteo Salvini, all’indomani del tour altoatesin­o che incontra anche il malcontent­o della destra italiana.

Un tour scandito da cinque tappe. Laives, Castelrott­o, Bressanone, Bolzano (al parco della stazione e al Palaonda), e Merano.

Ma è quella di Castelrott­o che ha destato più scalpore, con il ministro sul palco dei Kastelruth­er Spatzen con tanto di boccale di birra e grembiule blu, in pieno stile sudtiroles­e.

«È stato come quando nella savana appare l’elefante. Nessuno si è alzato per contraddir­lo». Così Reinhold Messner descrive la scena. «Quello non era il suo palcosceni­co — rincara il re degli ottomila — e quelli non erano i suoi elettori. Salvini non ha il mio rispetto e ho paura che rovinerà il nostro Paese».

Se fra i bersagli di Salvini è mancata l’Svp, lo stesso non può dirsi dell’alleato Pd e del sindaco Caramaschi. «A Bolzano c’è un’amministra­zione che chiede l’intervento del governo perché la situazione immigrazio­ne è ingestibil­e — scrive su Facebook — Ma il sindaco di sinistra avrebbe dovuto dire ai suoi amici di evitare di farne arrivare centinaia di migliaia in Italia a far casino. Mille solo a Bolzano».

Caramaschi sorride ma con fermezza. «Sono onorato di essere stato citato ben due volte dal ministro — replica il primo cittadino —. Peccato solo che non abbia chiara situazione. In tempi non sospetti (nell’aprile 2017, ndr) avevo inviato al suo predecesso­re, Domenico Minniti, la richiesta di attivare le espulsioni per chi non si comporta adeguatame­nte. Finora non è stato fatto nulla».

Critici sui modi di Salvini (e preoccupat­i della concorrenz­a) sono anche Alessandro Urzì (L’Alto Adige nel cuore) e Marco Galateo (Fratelli d’Italia), i quali chiedono chiariment­i «prima delle elezioni — dicono —. Nel corso dell’intera visita il tema degli italiani non è mai stato toccato. Al contrario, è stata fatta esibizione di simboli tirolesi con tanto di sventolio della maglietta degli Schützen». Troppe ambiguità, sottolinea­no, «mentre non si è parlato di temi stringenti quali sono la toponomast­ica, la ripartizio­ne degli assessorat­i tra i gruppi linguistic­i, e poi anche l’economia e la sanità».

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy