«Chi ha paura del ‘900?» Antidoti musicali, dibattiti e tante improvvisazioni
La rassegna «Chi ha paura del Novecento? - Antidoti musicali all’horror vacui» propone oggi all’Auditorium del Dipartimento di Lettere e Filosofia di Trento (ore 18) l’appuntamento dal titolo «Il vuoto come sfida».
Il terzo antidoto prevede una guida all’ascolto curata da Marco Uvietta, professore di Musicologia e storia della musica all’Università di Trento. Gli autori scelti sono Gyorgy Kurtág in «Calmo, dolcissimo, lontano» (20092010), Luciano Berio in «Sequenza XI» (1988) e Giacinto Scelsi in «Ko Tha (Tre Danze di Shiva, I)» (post 1967, ante 1974): alla chitarra il giovane musicista Ruben Mattia Santorsa.
Il tema sarà poi sviluppato nelle conferenze di domani e giovedì alla Sala Musica del Dipartimento di Lettere e Filosofia (ore 18). La prima, «Ipertrofie dello spazio in musica e architettura», sarà tenuta da Massimo Priori e Marco Russo. La conferenza di giovedì approfondisce invece gli aspetti legati a «Il vuoto, il ritmo. Forme della relazione tra pensiero europeo e pensiero giapponese» attraverso le relazioni di Margherita Anselmi e Marcello Ghilardi. Gli ultimi due antidoti saranno sviluppati la settimana prossima, con il concerto del 23 ottobre, «Oltre il concettualismo: studium aedificandi, ars detrahendi», con musiche di Luciano Berio e Marco Uvietta eseguite dal Quintetto di fiati Windkraft – Kapelle Fur Neue Musik
(in foto). Mercoledì 24 sarà la volta di «Armonia delle sfere celesti», con l’esecuzione di «Tierkreis» di Karlheinz Stockhausen ad opera di Windkraft Akademie, allievi del Conservatorio Monteverdi di Bolzano. Giovedì 25 appuntamento con la conferenza conclusiva tenuta da Stefano Oss sul tema «Horror sonitus: gioie e dolori di suoni e rumori secondo la scienza». Alla rassegna si accompagna, dal 25 al 27 ottobre, il «Third Stream: Real Time Composing», workshop su composizione e improvvisazione progettato da TrentinoJazz in collaborazione con il Centro di Alti Studi Umanistici dell’Università di Trento.