Corriere dell'Alto Adige

Resistenza e pochi capricci La lunga vita dei crisantemi

- Di Martha Canestrini angolodeig­iardini@gmail.com

Succede di tanto in tanto: un crisantemo acquistato in vaso e interrato poi in giardino, a volte muta in una varietà diversa da quella originale, dura persino miracolosa­mente nel tempo, formando ampi cespi, fittamente fioriti. Non sapevo poi che al di là delle Alpi i nomi di una decina di varietà di crisantemi avessero un’aggiunta, cioè: «second hand» -da noi potremmo usare il termine «vintage», le ragazze lo usano riferendos­i ai vestiti, alle scarpe-. Essendosi persi per strada quelli originali, selezioni di crisantemi di molto tempo fa, i nomi sono stati re-inventati ex novo.

Si parla di varietà coltivate già nel 1800. Uno dei primi a resuscitar­le fu Karl Foerster (18741970), illuminato vivaista, autore di bellissimi libri botanici e di giardini, cui dobbiamo la riscoperta di molte essenze sopravviss­ute all’incuria.

I crisantemi arrivarono in Europa a ondate dalla Cina, la loro patria; alla fine del 1700 giunsero le varietà a fiore piccolo. Foerster li riscoprì soprattutt­o negli orti contadini e nei cimiteri alpini; racconta che nel 1910, in autunno inoltrato, si spinse dal Brandeburg­o fino in Svizzera e in Tirolo. Per decine di giorni lui e i suoi compagni di caccia asportaron­o talee e parte delle radici delle loro scoperte «spesso alla luce dei fari dell’automobile». Da queste razzie, se si possono così definire, è risorta una ricca messe di «novità», crisantemi robusti e senza capricci. La più conosciuta è la sempre bella e fiorifera «Nebelrose», color rosa acceso, si presume che sia la vecchia varietà francese «Emperor of China», arrivata in Francia nella metà del 1800. Un crisantemo bianco scoperto negli orti dei Carpati romeni da un allievo di Foerster, Wolfgang Kautz, porta oggi il nome «Poesie». È una delle varietà più ricche di fiori, oltre a essere sana e insensibil­e alle intemperie. I crisantemi iniziano a fiorire quando le ore notturne sono uguali a quelle diurne, dunque dopo il 23 settembre. Fioriscono fino alle prime gelate. Hanno bisogno di terreno ricco e leggerment­e umido (anche dopo uno scroscio di pioggia il terreno sotto la pianta spesso rimane asciutto), e quando in luglio hanno raggiunto cinquanta centimetri di altezza, si potano di un terzo, per farli infoltire, come si usa fare anche con gli astri.

È sempre meglio dare ai crisantemi un sostegno, possibilme­nte invisibile (nulla è più antiesteti­co di bastoni che spuntano qua e là nelle aiuole) , perché vento e piogge li prostrano. Nel vivaio di Dieter Gaißmayer a Illertisse­n - un vivaio degno di una visita prolungata, è bellissimo -, a una ventina di km da Ulm – circa tre ore di autostrade– si trovano molti di questi crisantemi vintage, un’occhiata in Internet sarà illuminant­e.

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