Corriere dell'Alto Adige

Giunta, Fugatti rassicura Pt Tonina in giunta all’ambiente

Incognita election day. Bisesti e Paccher si giocano il quarto posto in giunta

- Tristano Scarpetta

TRENTO Maurizio Fugatti ha deciso di prendersi fino all’ultima ora utile per varare la sua giunta, la prima di centrodest­ra nella storia del Trentino. Se il braccio di ferro con Progetto Trentino sembra essersi risolto a favore del piccolo ma coriaceo alleato — Mario Tonina entrerà in giunta —, l’incognita su Giulia Zanotelli e sul suo collegio resta tale e, con essa, l’assegnazio­ne di alcune «caselle».

Al di là dei nomi e delle questioni interne alla Lega, il nodo politico è il rapporto tra il Carroccio e i suoi alleati. L’elemento determinan­te delle ultime elezioni è stato il successo, anche in Trentino, della Lega di Salvini. Tuttavia, il 26% non avrebbe fatto vincere Fugatti. Per raggiunger­e la storica presidenza, l’ex segretario ha avuto bisogno di del 20% raggranell­ato dai «cespugli». Quale rapporto impostare? La risposta, per il segretario della Lega Mirko Bisesti, è comprensib­ilmente semplice: il minimo indispensa­bile. Di qui la richiesta di cinque assessori e della presidenza del consiglio. Per Fugatti, la risposta è più complessa. Il primo passaggio è stato indicare Rodolfo Borga, leader del primo alleato, vicepresid­ente e titolare della delega agli enti locali. Qui Bisesti si sarebbe fermato, cedendo magari la presidenza del consiglio. Progetto Trentino, però, ha reagito duramente: o entriamo in giunta, o usciamo dalla maggioranz­a. A uno degli ultimi incontri della scorsa settimana, Silvano Grisenti, per apparire più credibile, ha abbandonat­o la riunione. Il «niet» di Bisesti e degli alleati storici, come Claudio Cia, all’ingresso dell’ex consiglier­e dell’Upt si è dovuto ammorbidir­e. Ieri, Fugatti ha comunicato a Pt che Tonina ci sarà. Non all’agricoltur­a, però, e nemmeno ai lavori pubblici pare: «Sarebbe come assegnarli a Grisenti» ha commentato qualcuno. Più probabili le deleghe ad ambiente e urbanistic­a. È durata poco, quindi, anche l’ipotesi circolata di un tecnico di Pt, ossia lo stesso Marino Simoni. Il tecnico all’economia sarà Achille Spinelli, il commercial­ista di Fugatti, già indicato dalla Lega come revisore dei conti di Itea. Dentro Tonina, fuori resterebbe Walter Kaswalder, che però si accontente­rebbe del ruolo di presidente del consiglio regionale, magari con il sogno di rappresent­are la staffetta italiana per la presidenza della giunta regionale.

Quanto a Zanotelli (o Cattoi), Fugatti attenderà fino all’ultimo per capire se da Roma può arrivare il via libera all’election day con le europee e se pertanto potrà averla in giunta, magari ad occuparsi di agricoltur­a, senza produrre una doppia elezione. Roberto Failoni (Lega) resta sul turismo, Stefania Segnana (Lega) su sanità e welfare. A Bisesti, o a Roberto Paccher, il quarto assessorat­o leghista. Se, come pare più probabile, sarà il segretario a spuntarla (conoscenza, immigrazio­ne e sicurezza i suoi desiderata), Paccher potrebbe diventare presidente del consiglio.

In ogni caso, oggi scadono i termini di legge per le nomine. Entro sera, si conoscerà la prossima giunta.

Autonomist­i popolari Per Kaswalder si profila la presidenza del consiglio regionale e il sogno della staffetta

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Piazza Dante Maurizio Fugatti è stato proclamato presidente ormai dieci giorni fa, ma non ha ancora nominato la sua giunta. Lo dovrà fare obbligator­iame nte oggi, ma ormai buona parte delle decisioni appare presa. Resta da sciogliere l’ultima incognita, quella della cooptazion­e in giunta di una seconda parlamenta­re (Rensi)

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