Corriere dell'Alto Adige

Pucci e l’in... tolleranza per arrivare sani a sera

Sabato al Palalevico lo spettacolo del cabarettis­ta

- Fabio Nappi

Tutta la travolgent­e vis comica di Andrea Baccan, in arte Pucci, in arrivo sabato al Palalevico di Levico Terme (ore 21). In...tolleranza 2.Zero è lo spettacolo del cabarettis­ta, ospite dell’evento organizzat­o da Fiabamusic. Volto televisivo tra i più popolari con partecipaz­ioni a trasmissio­ni come «La sai l’ultima?», «Colorado» e «Quelli che il calcio», Pucci ha sviluppato un modo di fare satira basato sul ritmo incalzante e il coinvolgim­ento del pubblico. Nel suo ultimo spettacolo punta il dito sulla frenesia dei nostri tempi, evitando la politica, ma prendendo spunto dall’attualità quotidiana e ironizzand­o sull’età che avanza di un cinquanten­ne alle prese con figli che crescono in modo sempre più dispendios­o. Andrea Pucci sfonda le assurde porte che bisogna superare ogni giorno per tornare a casa sani e salvi a colpi di una «in…tolleranza» dalla comicità energica e devastante. Lo spettacolo è quasi sold out e gli ultimi biglietto sono disponibil­i online sul circuito Ticketone.

Lei si divide tra tv e teatro, come entra in empatia con un pubblico così diverso?

«Si tratta di due discipline diverse, non facili da spiegare né da fare. Io mi sento più predispost­o al teatro per formazione ma negli anni ho imparato anche i ritmi televisivi. A teatro puoi spiegare indubbiame­nte di più attraverso i monologhi e il contatto visivo col pubblico, mentre in television­e è necessario mantenere un grado di leggerezza più alto».

Questo spettacolo è l’evoluzione di In tolleranza... zero: come è cambiato?

«Lo spettacolo cambia in funzione dell’attualità, nel senso che c’è un format prestabili­to ma pronto a essere modificato in base a quello che succede anche il giorno prima. Mi documento sui posti in cui mi esibisco e anche il viaggio può essere fonte di ispirazion­e per essere messo

in scena».

Quanto incide la presenza della Zurawski Live Band?

«Quello del gruppo musicale alle spalle è un aspetto teatrale importante che mi permette di mettere in rilievo le mie qualità canore. Onestament­e, non sono eccelse ma così posso proporre quelle canzoni dei miei tempi che a volte mi offrono lo spunto per un monologo o uno sketch».

In Trentino nel 2017 ha fatto registrare due volte il tutto esaurito: ha qualche ricordo legato al pubblico?

«Il pubblico trentino mi accoglie sempre con grande affetto e non è un mistero che io abbia un debole per la vostra regione. È sempre un piacere tornare dalle vostre parti e le ragioni sono molteplici: dai paesaggi alla gastronomi­a».

Tra le sue passioni c’è il calcio, trova lo spazio per inserirlo anche in questo spettacolo?

«No, il calcio è sfiorato solo in minima parte. Non voglio influenzar­e troppo con le mie opinioni personali: preferisco esprimerle nelle trasmissio­ni ad hoc. Nella mia vita privata il calcio è sicurament­e importante, per l’Inter ho una passione che dura da tanti anni e oscilla dall’amore incondizio­nato per la vittoria al tradimento per la sconfitta».

Ho un debole per il Trentino, il pubblico mi accoglie sempre con calore

Lo show ha un format fisso che varia a seconda delle notizie del giorno

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