L’esercito dei neofiti Primi interventi e qualche incertezza
Marini bacchetta Bisesti, Job pensa alla sua Dimaro
TRENTO C’è chi cerca di imparare subito i «segreti» dell’Aula dai compagni di banco. Come Katia Rossato, della Lega, che in consiglio è seduta accanto al più esperto Alessandro Savoi. «Mi ha spiegato le cose basilari» dice. E chi, pur con qualche emozione, in Aula esordisce con un intervento. Come Alex Marini, del Movimento 5 Stelle. Di fatto, il primo consigliere a prendere la parola dopo la presidente pro tempore Lucia Coppola.
Sono molti, nella legislatura partita di fatto ieri con la prima seduta del consiglio, i volti nuovi di Piazza Dante. Soprattutto tra i banchi della maggioranza, dove a parte qualche nome conosciuto — Walter Kaswalder, Rodolfo Borga, ma anche Alessandro Savoi e Giorgio Leonardi — prevale la novità. Con tanti volti giovani.
«È la prima esperienza, l’emozione c’è» ammette Rossato, che a Savoi ha chiesto subito il funzionamento dei pulsanti e dei microfoni. Più a suo agio Ivano Job, che pur essendo alla prima esperienza in Piazza Dante ha già alle spalle qualche incarico amministrativo: fino a poco tempo fa infatti era assessore del Comune di Dimaro Folgarida. «Il primo impatto in consiglio provinciale? C’è emozione, ma anche tanto senso di responsabilità» assicura Job, che la scorsa settimana aveva accolto in val di Sole la nuova giunta. «Ora — prosegue — cerchiamo di fare il nostro dovere. Per quanto mi riguarda, questo impegno è importante anche per quanto è successo a Dimaro. Ho la spinta di tutti i miei compaesani». Il pensiero è ancora lì, ai giorni del maltempo e al dramma che è seguito: «Mi piacerebbe riuscire a portare avanti dei provvedimenti legati proprio alla sicurezza in questo campo, prospettando procedure e progettazioni che vadano nella direzione della sicurezza dei cittadini». Poi Job allarga le braccia: «E vorrei anche evitare scene come quelle di oggi (ieri, ndr), le uscite dall’Aula. I cittadini non capiscono».
Anche Marini ha le idee chiare. Da promotore dell’associazione «Più Democrazia», Marini è pronto a «ripresentare in aula al più presto il disegno di legge sulla democrazia diretta: mi piacerebbe che fosse il primo disegno di legge discusso dal consiglio. Del resto, l’istruttoria è già stata fatta. Si tratta solo di rileggere gli atti e votare». In Aula, Marini critica il ruolo di segretario questore nell’ufficio di presidenza di Bisesti. E chiede di cambiare figura. «Mi ha dato ragione anche Ugo Rossi» sorride soddisfatto il pentastellato, che in consiglio arriva solo cinque minuti
Katia Rossato «Sono seduta vicino a Savoi: è una fortuna, mi ha spiegato i comandi di base»
prima dell’inizio della seduta (poi posticipata di venti minuti per il ritardo, causa cantieri, di Luca Zeni). Facendo preoccupare un po’ il collega di gruppo Filippo Degasperi: «Di solito sono in ritardo. Arrivare cinque minuti prima per me è un record».