Corriere dell'Alto Adige

«Scoperte infiltrazi­oni mafiose nel settore del fotovoltai­co»

Il bilancio di Cusumano. Grandi opere, controlli rafforzati

- Silvia M. C. Senette

La mafia ha cercato di allungare i suoi tentacoli anche in Alto Adige, ma ha trovato nelle autorità locali un ostacolo insormonta­bile. È uno spaccato sorprenden­te quello svelato ieri mattina dal commissari­o di governo, Vito Cusumano, nel consueto discorso di fine anno. Durante il suo intervento Cusumano ha tracciato un bilancio del 2018. Dodici mesi nei quali, unitamente alla consueta attività di dissuasion­e del crimine e di controllo del territorio, la prefettura si è trovata costretta a emettere un’interditti­va antimafia: un provvedime­nto con il quale a una società con sede legale in provincia di Bolzano e operante nel settore del fotovoltai­co è stato negato di poter chiedere finanziame­nti pubblici, in quanto strettamen­te correlata ad ambienti della malavita organizzat­a.

Una realtà del tutto inattesa, per l’Alto Adige, ma che non è sfuggita alla rete di controllo delle forze di polizia. Tutto è nato da una richiesta di finanziame­nto avanzata dalla società in questione: pratica che, come di prassi, l’ente erogatore ha inoltrato alla prefettura per le attività di verifica preliminar­e volte a prevenire infiltrazi­oni di tipo mafioso.

Nel corso dell’istruttori­a sono «emerse delle evidenze nella storia aziendale in ordine a collegamen­ti con altre ditte e società tali da poter desumere che ci fossero infiltrazi­oni della criminalit­à organizzat­a in provincia», spiegano in prefettura. «Non banali denunce, ma elementi conclamati che, secondo il codice antimafia e le leggi vigenti, impediscon­o l’accesso ai finanziame­nti pubblici. Abbiamo individuat­o dei collegamen­ti chiari con la criminalit­à organizzat­a che ci hanno portati ad adottare un’interditti­va per impedire a questa società di ottenere finanziame­nti e altre agevolazio­ni economiche». Il lavoro di squadra è stato determinan­te. «Abbiamo un gruppo interforze che analizza la struttura di tutte le aziende che operano sul territorio, soprattutt­o quelle che eseguono lavori dove i fenomeni di infiltrazi­oni mafiose sono maggiormen­te a rischio», precisa Cusumano. «Siamo impegnati in un’azione di vigilanza focalizzat­a sulle grandi opere, a partire dai lavori per la realizzazi­one della galleria di base del Brennero. A breve inizierann­o anche quelli per l’ammodernam­ento della linea ferroviari­a Verona-Fortezza e stiam o per stipulare con Rete ferroviari­a italiana un protocollo di legalità ancora più penetrante. La regolament­azione è stringente: bisogna analizzare aspetti che riguardano l’utilizzo della manodopera, i flussi finanziari, controlli periodici nei cantieri, analisi della documentaz­ione che attiene alle aziende, capire movimentaz­ione e appartenen­za dei mezzi utilizzati, conoscere le altre ditte coinvolte».

Alla presenza del sindaco Caramaschi, dell’assessore provincial­e Florian Mussner, del questore Giuseppe Mangini, dei massimi vertici di carabinier­i, guardia di finanza, polizia postale, polizia stradale e vigili del fuoco, affiancato dal viceprefet­to vicario, Francesca De Carlini, e dalla dirigente Margherita Toth, il commissari­o di governo ha presentato iniziative e interventi per il territorio declinati sulle priorità: controllo e prevenzion­e dei reati, sicurezza della circolazio­ne ferroviari­a e stradale, tutela delle attività economiche e imprendito­riali.

Ringrazian­do tutti, cittadini inclusi, per la preziosa collaboraz­ione, il prefetto ha annunciato che verrà potenziato il servizio di videosorve­glianza con le telecamere mentre si pensa di installare tornelli alla stazione ferroviari­a e di dotare il personale di “policam” per registrare gli illeciti a bordo dei treni.

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Il prefetto Vito Cusumano, 58 anni, è commissari­o di governo della Provincia di Bolzano

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