«Scoperte infiltrazioni mafiose nel settore del fotovoltaico»
Il bilancio di Cusumano. Grandi opere, controlli rafforzati
La mafia ha cercato di allungare i suoi tentacoli anche in Alto Adige, ma ha trovato nelle autorità locali un ostacolo insormontabile. È uno spaccato sorprendente quello svelato ieri mattina dal commissario di governo, Vito Cusumano, nel consueto discorso di fine anno. Durante il suo intervento Cusumano ha tracciato un bilancio del 2018. Dodici mesi nei quali, unitamente alla consueta attività di dissuasione del crimine e di controllo del territorio, la prefettura si è trovata costretta a emettere un’interdittiva antimafia: un provvedimento con il quale a una società con sede legale in provincia di Bolzano e operante nel settore del fotovoltaico è stato negato di poter chiedere finanziamenti pubblici, in quanto strettamente correlata ad ambienti della malavita organizzata.
Una realtà del tutto inattesa, per l’Alto Adige, ma che non è sfuggita alla rete di controllo delle forze di polizia. Tutto è nato da una richiesta di finanziamento avanzata dalla società in questione: pratica che, come di prassi, l’ente erogatore ha inoltrato alla prefettura per le attività di verifica preliminare volte a prevenire infiltrazioni di tipo mafioso.
Nel corso dell’istruttoria sono «emerse delle evidenze nella storia aziendale in ordine a collegamenti con altre ditte e società tali da poter desumere che ci fossero infiltrazioni della criminalità organizzata in provincia», spiegano in prefettura. «Non banali denunce, ma elementi conclamati che, secondo il codice antimafia e le leggi vigenti, impediscono l’accesso ai finanziamenti pubblici. Abbiamo individuato dei collegamenti chiari con la criminalità organizzata che ci hanno portati ad adottare un’interdittiva per impedire a questa società di ottenere finanziamenti e altre agevolazioni economiche». Il lavoro di squadra è stato determinante. «Abbiamo un gruppo interforze che analizza la struttura di tutte le aziende che operano sul territorio, soprattutto quelle che eseguono lavori dove i fenomeni di infiltrazioni mafiose sono maggiormente a rischio», precisa Cusumano. «Siamo impegnati in un’azione di vigilanza focalizzata sulle grandi opere, a partire dai lavori per la realizzazione della galleria di base del Brennero. A breve inizieranno anche quelli per l’ammodernamento della linea ferroviaria Verona-Fortezza e stiam o per stipulare con Rete ferroviaria italiana un protocollo di legalità ancora più penetrante. La regolamentazione è stringente: bisogna analizzare aspetti che riguardano l’utilizzo della manodopera, i flussi finanziari, controlli periodici nei cantieri, analisi della documentazione che attiene alle aziende, capire movimentazione e appartenenza dei mezzi utilizzati, conoscere le altre ditte coinvolte».
Alla presenza del sindaco Caramaschi, dell’assessore provinciale Florian Mussner, del questore Giuseppe Mangini, dei massimi vertici di carabinieri, guardia di finanza, polizia postale, polizia stradale e vigili del fuoco, affiancato dal viceprefetto vicario, Francesca De Carlini, e dalla dirigente Margherita Toth, il commissario di governo ha presentato iniziative e interventi per il territorio declinati sulle priorità: controllo e prevenzione dei reati, sicurezza della circolazione ferroviaria e stradale, tutela delle attività economiche e imprenditoriali.
Ringraziando tutti, cittadini inclusi, per la preziosa collaborazione, il prefetto ha annunciato che verrà potenziato il servizio di videosorveglianza con le telecamere mentre si pensa di installare tornelli alla stazione ferroviaria e di dotare il personale di “policam” per registrare gli illeciti a bordo dei treni.