«Cartelli, faremo una nuova legge
Kompatscher: indicazioni di sicurezza anche in italiano, ma in certi casi è il tedesco che manca
Il tema toponomastica era già uno dei nodi per l’accordo di giunta Lega-Svp. La tragedia della piccola Emily, morta in una pista dove il divieto d’accesso agli slittini era riportato solo in tedesco, riporta il tema al centro dell’agenda con accento sulla prevenzione. «Tutte le indicazioni di sicurezza devono essere garantite anche in italiano — precisa Kompatscher —, ma in alcuni cantieri è la traduzione tedesca a mancare. Più in generale dobbiamo approvare una nuova legge sulla toponomastica». Filippo Maturi (Lega) chiarisce: «Sui nomi non abbiamo ceduto di un millimetro, ma di fronte a un dramma evitiamo speculazioni».
BOLZANO Una nuova legge per fare chiarezza una volta per tutte sulla questione dei toponimi. Arno Kompatscher, a margine della presentazione dell’accordo con la Lega, interviene sulla questione dei cartelli monolingui e chiede a tutti di abbassare i toni ricordando che i casi di mancato bilinguismo sono tanti, e che ad essere penalizzato non è solo l’italiano. Un invito a non montare polemiche sulla morte della piccola Emily arriva anche dal deputato leghista Filippo Maturi.
«Non speculiamo sulla morte di una bimba e non mescoliamo le cose. Vediamo cosa farà la magistratura, ma siamo di fronte a una tragica fatalità. Quel cartello solo in tedesco — avverte Kompatscher — pare una dimenticanza non voluta perché tutte le altre indicazioni erano bilingui. Non penso che ci fosse una precisa volontà politica di nascondere l’italiano. Su quel cartello c’erano anche pittogrammi che valgono per tutti: italiani, tedeschi e anche inglesi visto che i turisti arrivano da tutto il mondo per sciare sulle nostre piste».
Sulle questioni etniche Kompatscher non è mai stato un falco. Anzi, spesso è stato rimproverato per essere troppo filo italiano. Però stavolta il governatore dice chiaramente che le polemiche montate sui cartelli sono pretestuose.
«Non si può dare la colpa alla politica provinciale. Tutta la nostra comunicazione è bilingue, come bilingui devono essere le indicazioni di sicurezza. Ma ricordiamoci che i casi di mancato bilinguismo sono tanti. C’è chi vede i cartelli di montagna e chi guarda i cantieri dove, spesso, è presente solo la lingua italiana. Anche «vietato attraversare» è un’indicazione di sicurezza e come tale andrebbe tradotta. Su questo — insiste il Landeshauptmann — siamo tutti d’accordo. Persino Sven Knoll (il consigliere di Südtiroler Freiheit, ndr)». L’unica soluzione per risolvere l’eterna querelle è, secondo Kompatscher, una nuova legge. «Emendare la legge del 2012 è un rischio perché non è scontato che il procedimento venga estinto. Quindi bisognerà abrogarla ma ne andrà fatta una nuova per fare chiarezza».
A sostegno di Kompatscher interviene il vice Obmann della Svp, Karl Zeller che tira in ballo il mancato accordo della passata legislatura. «Purtroppo accade sempre più spesso che in montagna vi sia una certa superficialità o una sottovalutazione del pericolo a prescindere dall’esistenza di cartelli di segnalazione adeguati». Nell’accordo Svp-Lega il tema del bilinguismo e della toponomastica è presente e Zeller è convinto che si troverà la quadra. «Se Bizzo non si fosse messo di traverso il discorso ora sarebbe chiuso. Si tratta di capire che nessuno vuole negare o togliere nulla al patrimonio culturale della gente di lingua italiana. Ci sono nomi riconosciuti e usati in italiano e li lasciamo anche se sono un’eredità di Tolomei, ma centinai di nomi mai entrati nell’uso possono essere eliminati. In questa forma potremo rivedere la legge Durnwalder o se il caso abrogarla e rifarne una ex novo».
Sulla vicenda interviene anche deputato leghista Filippo Maturi che pure chiarisce che «la legge del 2012 va abrogata». Sul futuro però non si sbilancia. La Lega infatti vorrebbe evitare di affrontare un dibattito sulla toponomastica. «Premetto che durante le trattative sulla toponomastica la Lega non ha ceduto di un millimetro. Ci sono però esponenti politici di tutti gli schieramenti che vogliono utilizzare la morte di una povera bambina per soffiare ancora una volta sul fuoco della contrapposizione etnica in Alto Adige. Per una volta mettiamoci di lato, in silenzio, lasciando stare politica e polemiche e, se proprio dobbiamo aprire la bocca, facciamolo per esprimere vicinanza a queste povere persone», scrive Maturi su Facebook.
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