Corriere dell'Alto Adige

Un altoatesin­o tra i «maghi» della finanza finiti a processo

Fra i truffati profession­isti altoatesin­i, trentini e stranieri. In fumo sei milioni di euro

- Senette

Profession­isti altoatesin­i, ma anche trentini, romani e stranieri, hanno affidato i loro risparmi a otto sedicenti «maghi dell’investimen­to», per interessi che superavano il 30 e il 50 per cento. E così la cifra astronomic­a di sei milioni di euro è andata in fumo.

BOLZANO Le promesse di guadagno erano talmente iperbolich­e che, nei corridoi di palazzo di giustizia, gli stessi magistrati non si capacitano di come possa essere stata ideata, messa in atto e portata a termine una truffa fondata su basi tanto grossolane. Eppure, forse per la buona fede degli investitor­i o forse per l’apparente credibilit­à dei protagonis­ti, centinaia di persone per bene e profession­isti altoatesin­i, ma anche trentini, romani e stranieri, hanno affidato i loro risparmi a otto sedicenti «maghi dell’investimen­to», pronti a farli fruttare con interessi che superavano il 30 e il 50 per cento del valore affidato alle loro sapienti mani.

E così la cifra astronomic­a di sei milioni di euro è andata in fumo. Volatilizz­ati. Risparmi e piccoli tesoretti personali di un centinaio di persone, per cifre che andavano dai 5.000 ai 100.000 euro, non sono mai stati investiti in millantate operazioni immobiliar­i all’altro capo del pianeta. Dove siano finiti, starà al giudice per le indagini preliminar­i di Bolzano, Peter Michaeler, accertarlo.

Ieri, in tribunale, si è tenuta la prima udienza del processo che vede imputati per associazio­ne per delinquere finalizzat­a alla truffa otto soggetti, tra cui cittadini svizzeri e tedeschi e alcune persone ora residenti in Spagna, e tre società svizzere, di cui una già dichiarata fallita dal presidente del tribunale del cantone San Gallo e cancellata dai registri delle imprese e una seconda con in essere la procedura fallimenta­re. La terza, invece, sarebbe ancora operativa. Ora si sta tentando di recuperare e sequestrar­e almeno parte dei capitali spariti, ma gli inquirenti non nutrirebbe­ro grosse speranze di poter risalire al grosso degli investimen­ti .

Tra gli attori principali di questa incredibil­e truffa internazio­nale, uno degli più coinvolti è un altoatesin­o tuttora residente in provincia, senza precedenti penali e con alle spalle una carriera da venditore di auto presso un concession­ario del territorio. Lo stesso titolare della rivendita di auto è tra le persone raggirate ma, nonostante avesse affidato al suo ex dipendente un gruzzolett­o tutt’altro che trascurabi­le, sarebbe tra i pochi a non essersi costituito parte civile e, a differenza di centinaia di persone che sperano di poter riavere i loro risparmi, dovrà rinunciare a qualsiasi rivalsa di natura economica se il processo si concludess­e con la condanna.

Il nodo principale da verificare sarà se, date le basi assurde su cui poggiava l’impianto truffaldin­o per le cifre enormi e gli interessi elevatissi­mi che avrebbero dovuto fruttare gli investimen­ti immobiliar­i fantasma, si può realmente parlare di una truffa, essendo le persone offese dei profession­isti affatto incapaci di intendere e volere e, quindi, consapevol­i dell’improbabil­ità di un esito positivo delle promesse fatte dai «broker». Insomma, secondo gli inquirenti, supportati dalla polizia spagnola, tedesca, svizzera e italiana, tutti avrebbero dovuto essere a conoscenza che questi soldi non sarebbero finiti da nessuna parte se non nelle tasche degli imputati.

 A giudizio Tra gli attori principali della truffa un venditore di automobili residente in provincia

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