«Specializzandi, discriminazione in busta paga»
Medici, dopo l’Anaao anche M5S solleva il caso: «A chi è iscritto in Austria 1.300 euro in più»
«L’accordo sottoscritto martedì per permettere ai giovani medici austriaci di specializzarsi a Bolzano rischia di creare un doppio canale, con gli specializzandi austriaci che possono essere assunti prima rispetto ai colleghi italiani, con trattamenti economici distinti. La discriminazione, più che etnica, riguarda la scelta del luogo di formazione». Così Maria Teresa Fortini, consigliere comunale dei Cinque stelle, commenta l’accordo siglato martedì fra l’Ordine dei medici altoatesino e quello austriaco, oltre che dalla Provincia.
Per la pentastellata la questione ha a che fare con la «disparità di trattamento» riservata ad altoatesini e sudtirolesi. «A ben guardare – spiega – già al momento della maturità si crea un canale preferenziale per chi studia in una scuola in lingua tedesca. A loro e ai coetanei austriaci, infatti, è riservata una quota di posti nelle università austriache del 75%, mentre agli italiani tocca quel 20% di posti ai quali possono accedere anche gli altri aspiranti studenti europei».
Una volta varcate le soglie del mondo accademico, poi, per gli specializzandi in Italia e in Austria si aprono porte diverse: «Mentre i primi possono essere assunti solo a partire dal quarto anno e con uno stipendio di 1.700 euro – prosegue Fortini – i secondi possono entrare in corsia già dal primo anno e con stipendi da 3 mila euro mensili. Oltretutto, considerando la carenza di organico di cui soffre l’Asl, siamo sicuri che ci sia il personale sufficiente per affiancare gli specializzandi, in qualità di tutor?».
Per Fortini, inoltre, «non è chiaro come possa conciliarsi la presenza, in contemporanea, di due categorie distinte di specializzandi. A fronte di trattamenti economici e pro- spettive diverse, i compiti assegnati loro sarebbero gli stessi? Certo, è comprensibile che la Provincia si sforzi per far tornare sul territorio i giovani che studiano in Austria, ma non lo si può fare se non concedendo a tutti la possibilità di formarsi in modo adeguato e paritario, nel rispetto delle leggi in vigore in Italia».
Intanto anche l’Anaao si sta muovendo contro l’accordo. Il direttivo bolzanino del sindacato dei medici ospedalieri ha posto la questione della disparità di trattamento alla centrale nazionale ed è probabile che, appena saranno banditi i primi concorsi, scatterà l’impugnazione. Il segretario nazionale Carlo Palermo, fanno sapere dall’Anaao, ha già incaricato i legali del sindacato di prepararsi alla battaglia legale.