L'esposizione aperta fino al 27 gennaio . L'onorevole ieri alla mostra sulla Sarfatti
L’hanno visitata in 1.300 solo il giorno dell’Epifania e da quando è stata inaugurata, il 6 ottobre, i visitatori sono stati migliaia, tutti curiosi di vedere quelle opere che stanno facendo discutere di sé, per le immagini dissacranti, per i corpi messi in mostra, nella loro nudità e imperfezione, fino al 27 gennaio al Mart. Le opere degli artisti svedesi Nathalie Djuerbeng e Hans Berg seducono e respingono, scuotono e ammaliano. «A Journey through Mud and Confusion with small Glimpses of Air» (Un viaggio nel fango e nella confusione con piccole boccate d’aria), reduce dal successo al Moderna Museet di Stoccolma, è un percorso che affonda le radici nelle contraddizioni del nostro tempo, scarnificando una società corrotta, superficiale e materialista, indagata con installazioni, animazioni, sculture di plastilina, video in stop motion, sound art, paesaggi immersivi, realtà virtuale e opere grottesche che rovesciano ruoli e gerarchie sociali. Le pulsioni e le perversioni dell’essere umano, temi forti come la morte, il sesso e la religione, aspetti tormentati e istinti primordiali sono sondati attraverso personaggi mitici e fiabeschi e accompagnati dalla musica elettronica.
La mostra, curata da Lena Essling e Gianfranco Maraniello, ha scosso gli animi sfociando, spesso, in polemiche e reazioni di condanna sui social network. «Non mi hanno portato a vedere questa mostra, peccato, spero di riuscire a visitarla prima del 27 gennaio - commenta il critico d’arte Vittorio Sgarbi, ieri in visita al Mart - La musica elettronica