Corriere dell'Alto Adige

Clown e mimi attori L’Arte della diversità porta Otello al circo

- Chiara Marsilli

Èla principale compagnia teatrale italiana che impiega attori con disabilità mentale: «Un’alta qualità della ricerca artistica creativa e politica in ambiti spesso marginali e con attenzione capillare alla diversità» e che, con queste motivazion­i, si è aggiudicat­a la nomination al Premio Ubu 2018 nella categoria Premi speciali.

L’Accademia Arte della diversità - Teatro la Ribalta arriva al Teatro Cristallo di Bolzano con la sua ultima produzione Otello Circus, in programma l’11 e il 12 gennaio. Otello è costretto a rappresent­are la sua personale tragedia in un vecchio circo, la pena che deve scontare per il suo gesto omicida. Sulla pista, compaiono tutti i personaggi di Shakespear­e e che Giuseppe Verdi ha musicato nell’omonima opera: Desdemona, Cassio, Jago, Roderigo ed Emilia.

La scena mostra una giostra consumata, sempre quella giorno dopo giorno da anni, i personaggi sono ormai succubi dei loro ruoli, circondati dai fantasmi delle vittime di femminicid­io. Una tragedia nella tragedia che ricorda che, come al tempo del Moro di Venezia, oggi ci sono relazioni tossiche. Già protagonis­ta del percorso di avviciname­nto «wordbox», che ha permesso al pubblico di entrare a stretto contatto con una fase della messa in scena teatrale di solito inaccessib­ile come le prove, lo spettacolo è un’inedita coproduzio­ne tra lo Stabile di Bolzano e la compagnia guidata da Antonio Viganò.

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