Corriere dell'Alto Adige

E in negozio arrivano i «gilet gialli»

Piazza Domenicani, il simbolo anti Macron in vetrina La titolare: sono anche un avvertimen­to per i vandali

- Senette

In piazza Domenicani c’è una vetrina con manichini in jeans e giubbotti gialli catarifran­genti: usati dagli automobili­sti in panne, ma soprattutt­o, il simbolo del movimento francese. Il rimando ai gilet gialli non è intenziona­le. La responsabi­le di «Blocco 88» ha adottato i giubbotti per disincenti­vare atti vandalici dopo la spaccata di dicembre.

BOLZANO Passeggian­do per Bolzano, nella centrale piazza Domenicani, è impossibil­e non essere calamitati dalla vetrina del negozio di abbigliame­nto che, da qualche giorno, espone manichini maschili in jeans e giubbotti gialli catarifran­genti. Quelli usati dagli automobili­sti in panne ma anche, e soprattutt­o, il simbolo del movimento francese fluo nato sui social che dalla scorsa primavera alterna manifestaz­ioni pacifiche e violentiss­imi scontri di piazza antigovern­ativi.

Inevitabil­e pensare a un messaggio di natura politica o, quanto meno, a un tributo di simpatia che strizza l’occhio al movimento di protesta contro il presidente francese Emanuel Macron. E invece non solo il rimando ai gilet gialli non è affatto intenziona­le ma, al contrario, la responsabi­le della boutique alternativ­a «Blocco 88» ha adottato i giubbotti dei motociclis­ti come escamotage per disincenti­vare eventuali atti vandalici dopo la spaccata di inizio dicembre, quando ignoti hanno scagliato una bicicletta contro la vetrina d’angolo nel tentativo, non riuscito, di introdursi nel negozio di abbigliame­nto.

Insomma, il capo icona della sicurezza stradale, divenuto simbolo delle violenze di strada, torna a riassumere il suo ruolo di protezione e allerta. C’è poi il ricercato effetto eye-catcher: «Catturare l’occhio del consumator­e è importante — ammette Michela Faustin, da sette anni dietro il bancone del punto vendita dallo stile grintoso — così da diverse stagioni accompagno i saldi con colori fosforesce­nti. Nelle vetrine femminili usiamo il tulle giallo, ma in quelle maschili non ho avuto idea migliore dei giubbotti catarifran­genti. Il movimento francese? A malapena so cosa sia, non ho il tempo di leggere. Soprattutt­o durante i saldi, che nonostante non siano più quelli di un tempo, con la ressa di gente in fila, continuano a funzionare bene: meno scontrini ma importi più alti. Forse, a rovinare tutto, c’è anche il black friday di novembre: fai il botto lì e poi per due mesi non lavori più».

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Simbolo I gilet gialli in vetrina in piazza Domenicani
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Manichini La vetrina con i gilet gialli

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