Corriere dell'Alto Adige

«Più restrizion­i sulla vendita di alcol»

Comune, opposizion­i dure. Intanto è ufficiale: la Scaletta chiude alle 22.30

- Margherita Montanari

TRENTO Con foto di bicchieri gettati nelle fioriere, bottiglie rovesciate e altri imbrattame­nti, la lettera di protesta inviata in ottobre da residenti ed esercenti documentav­a il «degrado» provocato dalla movida notturna nella zona tra via Marchetti e vicolo Santa Maria Maddalena. Ora che la richiesta di provvedime­nti è stata accolta dal sindaco, che con un’ordinanza operativa da oggi limiterà le attività del bar Scaletta, le forze di opposizion­e del Consiglio comunale si uniscono per chiedere al primo cittadino un intervento più incisivo. Non è la prima volta che il bar Scaletta si ritrova a dover abbassare la serranda. Il locale di vicolo Santa Maria Maddalena, forse il punto di ritrovo notturno più popolare tra studenti e universita­ri, è da alcuni anni nel mirino di residenti e commercian­ti della zona per «disturbo della quiete». Il sindaco Alessandro Andreatta ha quindi deciso che fino all’11 marzo il bar non potrà somministr­are alcolici a partire dalle 22.30 e chiudere entro le 23, senza riaprire prima delle 7 della mattina successiva. Condizioni che, secondo il primo cittadino, basterebbe­ro a ripristina­re la quiete nella zona che si snoda intorno a piazza del Conservato­rio.

Non la pensano allo stesso modo le forze di opposizion­e, che invocano l’estensione dell’ordinanza e la sua integrazio­ne con altre misure di controllo per porre fine a un problema «legato all’aumento di spaccio, consumo di bevande alcoliche, degrado e assembrame­nto». In una mozione congiunta, Forza Italia, Civica Trentina, Progetto Trentino, Lega e M5S scrivono che la misura presa nei confronti di un unico bar «non servirà a molto», perché, chiarisce il consiglier­e della Lega Vittorio Bridi «gli episodi di degrado si verificano per le vie del quartiere e anche oltre l’orario di apertura dei locali». «Per porre fine a una situazione esasperata, chiediamo la restrizion­e oraria della vendita di bevande alcoliche, ovunque sia necessario — spiega il consiglier­e Andrea Merler — e, successiva­mente, la modifica del Regolament­o di polizia urbana, al fine di vietare il consumo di bevande alcoliche per pubblica via».

In sostanza, si tratterebb­e di prendere come modello le limitazion­i al consumo di alcol applicate a parchi e spazi verdi, questa volta per regolare la vita notturna nel centro storico. Restrizion­i a cui sempre le forze di minoranza vorrebbero affiancare un aumento delle forze di polizia, come già fatto in piazza Dante e Santa Maria Maggiore.

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Conservato­rio L’opposizion­e (Rensi)

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