«Più restrizioni sulla vendita di alcol»
Comune, opposizioni dure. Intanto è ufficiale: la Scaletta chiude alle 22.30
TRENTO Con foto di bicchieri gettati nelle fioriere, bottiglie rovesciate e altri imbrattamenti, la lettera di protesta inviata in ottobre da residenti ed esercenti documentava il «degrado» provocato dalla movida notturna nella zona tra via Marchetti e vicolo Santa Maria Maddalena. Ora che la richiesta di provvedimenti è stata accolta dal sindaco, che con un’ordinanza operativa da oggi limiterà le attività del bar Scaletta, le forze di opposizione del Consiglio comunale si uniscono per chiedere al primo cittadino un intervento più incisivo. Non è la prima volta che il bar Scaletta si ritrova a dover abbassare la serranda. Il locale di vicolo Santa Maria Maddalena, forse il punto di ritrovo notturno più popolare tra studenti e universitari, è da alcuni anni nel mirino di residenti e commercianti della zona per «disturbo della quiete». Il sindaco Alessandro Andreatta ha quindi deciso che fino all’11 marzo il bar non potrà somministrare alcolici a partire dalle 22.30 e chiudere entro le 23, senza riaprire prima delle 7 della mattina successiva. Condizioni che, secondo il primo cittadino, basterebbero a ripristinare la quiete nella zona che si snoda intorno a piazza del Conservatorio.
Non la pensano allo stesso modo le forze di opposizione, che invocano l’estensione dell’ordinanza e la sua integrazione con altre misure di controllo per porre fine a un problema «legato all’aumento di spaccio, consumo di bevande alcoliche, degrado e assembramento». In una mozione congiunta, Forza Italia, Civica Trentina, Progetto Trentino, Lega e M5S scrivono che la misura presa nei confronti di un unico bar «non servirà a molto», perché, chiarisce il consigliere della Lega Vittorio Bridi «gli episodi di degrado si verificano per le vie del quartiere e anche oltre l’orario di apertura dei locali». «Per porre fine a una situazione esasperata, chiediamo la restrizione oraria della vendita di bevande alcoliche, ovunque sia necessario — spiega il consigliere Andrea Merler — e, successivamente, la modifica del Regolamento di polizia urbana, al fine di vietare il consumo di bevande alcoliche per pubblica via».
In sostanza, si tratterebbe di prendere come modello le limitazioni al consumo di alcol applicate a parchi e spazi verdi, questa volta per regolare la vita notturna nel centro storico. Restrizioni a cui sempre le forze di minoranza vorrebbero affiancare un aumento delle forze di polizia, come già fatto in piazza Dante e Santa Maria Maggiore.