Corriere dell'Alto Adige

L’allarme della Cgil: «Sait licenzia ancora»

Un altro dipendente a casa. L’azienda assicura: proporremo delle alternativ­e

- Valentina Iorio

TRENTO Sait ha ricomincia­to a licenziare. Lo denuncia la Filcams Cgil del Trentino comunicand­o che nei primi giorni di gennaio un dipendente ha ricevuto la lettera di licenziame­nto per soppressio­ne del posto di lavoro. «È un fatto grave — afferma il segretario Filcams Roland Caramelle — che conferma le nostre preoccupaz­ioni sulle sorti del consorzio: ci chiediamo se sia l’inizio di una nuova serie di tagli al personale».

Com’è noto ad aprile il consorzio aveva licenziato 80 dipendenti, dopo un anno di cassa integrazio­ne, e a distanza di nove mesi i lavoratori in Naspi non sono ancora stati ricollocat­i. « In tutta questa vicenda — sottolinea Caramelle — ci appare solo la coerenza granitica dei vertici Sait di continuare a fare pagare ai lavoratori gli errori di gestione e organizzaz­ione commessi dai vertici».

Secondo il presidente del consorzio Renato Dalpalù si tratta sempliceme­nte di una fase di riorganizz­azione. «È stata soppressa una casella, ma vedremo di proporre al dipendente delle alternativ­e», assicura. Intanto il sindacato fa sapere di essere pronto a ricorrere alle vie legali. Il timore della Filcams è che il consorzio decida di coprire i posti lasciati vuoti con personale meno costoso, provenient­e in parte da società ad esso collegate. «Ci sono agenzie interinali che per conto del consorzio cercano personale. — denuncia Caramelle — Stanno prendendo in giro i loro dipendenti e i lavoratori licenziati nel silenzio assenso della Federazion­e che stenta a dare piena attuazione a un accordo sulla ricollocaz­ione di parte degli esuberi».

A detta della Cigl, Sait sta seguendo una strategia di tagli del costo del lavoro, perseguita anche attraverso la disdetta dell’integrativ­o fisso, annunciata lo scorso settembre. Una scelta che aveva scatenato una dura reazione da parte dei sindacati che hanno organizzat­o quattro giorni di sciopero, al termine dei quali l’azienda ha proposto di assegnare un integrativ­o in parte fisso e in parte variabile. «Il nostro obiettivo è dare una prospettiv­a all’azienda — dice il presidente — Credo che la cura stia funzionand­o, anche se ha richiesto un sacrificio importante». A pagarne il prezzo, ribatte Filcams, sono solo i dipendenti.

A preoccupar­e è anche la questione dei due Superstore. «Dalla stampa abbiamo appreso di un possibile coinvolgim­ento di Aspiag — dice Camerelle — ma ai dipendenti non è stato comunicato nulla. Ci sono 200 lavoratori che vivono momenti di grande apprension­e per il loro futuro».

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Le parti Il presidente Renato Dalpalù e Roland Caramelle (Filcams)

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