I soci delle coop «Niente scherzi sulla tramvia»
I soci delle coop edilizie avvertono Grata e il Comune: «I binari vanno spostati»
BOLZANO Un tram che, facendo una curva a gomito da viale Druso, taglia in due il nuovo quartiere Prati di Gries passando in mezzo ai nuovi palazzi? Enrico Gastaldelli è presidente della coop Saya, il cui lotto si affaccia proprio sul tracciato ipotizzato per i nuovi binari. La sua posizione è netta: un tram di 40 metri non può passare nello spazio che, secondo il piano d’attuazione, doveva essere riservato a un percorso pedo-ciclabile. Un messaggio rivolto anche ai vertici di Cooperdolomiti, che tramite il direttore Andrea Grata finora hanno sostenuto una linea «morbida» sul tema.
Gastaldelli, la sua coop è legata a Cooperdolomiti: d’accordo con Grata?
«No. Il direttore è a persona ragionevole e tranquilla, ma ciò che ha detto non corrisponde né alla volontà delle coop associate. Spero porti avanti le opinioni dei soci che rappresenta».
Perché il no alla tramvia?
«L’idea di avere un nuovo cantiere dove verrà costruita la tramvia non è nell’immaginario di nessuno dei soci. Il lotto che rappresento si affaccerebbe direttamente sui binari. Il transito del tram non era previsto in questo quartiere, dove non passeranno nemmeno i motorini. Faccio fatica a immaginarmi un tram che passi in modo silenzioso. Sono molto curioso del progetto dei tecnici comunali».
Come si sentono i futuri residenti e i soci?
«Sono molto preoccupati e allarmati. Il pacchetto presentato non prevedeva dei binari in mezzo a un’area verde e pedo-ciclabile, nata per favorire una socializzazione fra i residenti. Sarà come un mercato rionale, una situazione non ideale per far passare un tram».
Del tram in sé cosa pensa?
«Oggi i tram passano in strade trafficate, ma non seguono i percorsi delle ciclabili. Non si capisce perché deve passare un mezzo che ha tempi di percorrenza lunghi, dalle 5 di mattina a mezzanotte: facile Nuovo rione Cantieri a Prati di Gries, il quartiere che nasce in fondo a via Druso immaginare il disagio dei residenti in uno spazio che doveva essere il loro giardino. Io rappresento l’interesse delle cooperative edilizie, le quali sono contrarie, ma a titolo personale non ho le competenze per giudicare se un progetto sia giusto o sbagliato».
E nel caso andasse avanti il progetto della tramvia a Druso Est?
«I soci saranno pronti a manifestare in tutte le sedi opportune e ad esprimere la contrarietà al progetto.Confido che il direttore Grata rappresenti i nostri interessi, e sono fiducioso nella sensibilità del sindaco Caramaschi e dell’assessora Lorenzini. Serve un piano alternativo».