Nozze con Forza Italia, i «sassolini» di Zeller
Knoll e Holzeisen attaccano sul caso Mussolini. Zeller: qualcuno rivaluterà il Pd
Fuoco incrociato sulla Svp per il patto con Forza Italia a causa, anche, della presenza di Alessandra Mussolini. «É il patto con il diavolo» tuona Sven Knoll. «A Bolzano l’Svp è alleata con i nemici dell’Europa, in Europa con i nemici dell’autonomia» incalza Holzeisen del team K. E mentre sui social si moltiplica l’ironia Dorfmann prova a mettere le pezze: «Polemiche inutili, è solo un accordo tecnico». Ma nel partito c’è anche chi, come Karl Zeller, invita a «rivalutare gli accordi con il Pd».
BOLZANO Se vai a letto con Berlusconi ti risvegli con Mussolini. Berlusconi che mostra il dito medio e la scritta: uno seggio lo diamo alla Svp. Col passare delle ore i social si stanno riempiendo di fotomontaggi e meme che ironizzano sull’alleanza tra Svp e Forza Italia. Un diluvio di satira che rischia di costare caro alla Svp. In via Brennero è suonato un campanello d’allarme e l’eurodeputato uscente Herbert Dorfmann prova a metterci una pezza.
«Che il Fascismo e Mussolini siano stati un capitolo tristissimo sono ovviamente d’accordo, ma queste mi sembrano polemiche inutili. Io non mi sono mai intromesso così come Forza Italia non ha detto nulla sui nostri candidati. Dietro questo accordo non c’è un patto politico come quello di cinque anni fa con il Pd, si tratta soltanto di una collaborazione nell’ambito del Partito popolare europeo, dove è presente anche Alessandra Mussolini, che ha deciso di ricandidarsi. Quindi non vedo nessuno scandalo» ha dichiarato il capolista della Svp a caccia del suo terzo mandato all’Europarlamento.
Nel partito però l’atmosfera è tesa. «Adesso dobbiamo lavorare tutti per spiegare che questo è solo un accordo tecnico. Forse ora — avverte il vice Obmann Karl Zeller — chi criticava i nostri accordi con il Pd si renderà conto che non erano così male».
In via Brennero già si mette in conto una grossa emorragia di voti. Il punto è solo quanto grandi saranno le perdite. Dall’opposizione infatti piovono siluri. «La Svp si sposa in Provincia con la Lega salviniana nemica dell’Europa, e in Europa con i nemici dell’autonomia Biancofiore e Mussolini. Un cinismo impressionante, ormai si sono spogliati anche delle ultime briciole di etica. Per fare un parallelo, è come se in Baviera la Csu andasse in coalizione con l’Afd. Possibile che nessuno si scandalizzi» tuona renate Holzeisen, candidata con Più Europa in quota «team Köllensperger».
E anche la destra sudtirolese, che alle elezioni non sarà presente, si scaglia contro il patto scellerato stretto dalla Volkspartei con Berlusconi. «Questo accordo è un pericolo per il Sudtirolo perché si porta acqua al mulino di chi ha sempre remato contro l’Autonomia. Non si tratta solo Berlusconi, il che sarebbe già sufficiente, ma anche di personaggi come Biancofiroe e Alessandra Mussolini che hanno sempre disprezzato il Sudtirolo» attacca il consigliere provinciale Sven Knoll.
Intanto l’Svp deve gestire anche la questione della grazia agli attivisti sudtirolesi fuggiti in Austria. Dopo l’intervento del presidente austriaco Alexander van der Bellen, che ha promesso che porrà la questione a Mattarella, si sono moltiplicate le voci che chiedono di intensificare le pressioni sul Quirinale. «Ovviamente siamo favorevoli alla grazia ma non si fanno pressioni sul Presidente» chiarisce il governatore Arno Kompatscher.
Grazia L’Svp: niente pressioni su Mattarella