Si tratta sui risarcimenti per il disastro ferroviario Il gup rinvia l’udienza
Il fascicolo d’inchiesta sull’incidente (foto) che, il 25 aprile 2017 a Bressanone, costò la vita a due operai che stavano effettuando dei lavori di manutenzione sulla linea ferroviaria, è approdata ieri sul tavolo del giudice dell’udienza preliminare Emilio Schönsberg. L’udienza è stata però rinviata al prossimo 7 novembre poiché sono in corso delle trattative, tra gli imputati e le parti civili, per il risarcimento del danno. In attesa che queste trattative vengano definite, dunque, l’udienza è stata rinviata a novembre, quando gli indagati potrebbero chiedere dei riti alternativi. Le vittime — Salvatore Verolla, di 42 anni, e Achille De Lisa, di 52 anni, entrambi di Mondragone nel Casertano — lavoravano per la Gcf Spa, grande azienda romana che aveva in appalto i lavori commissionati dalla Rfi - Rete ferroviaria tra Bressanone e Fortezza. Altri tre operai avevano riportato lesioni gravi. L’accusa, per i nove indagati, è di disastro ferroviario colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose. In merito alle responsabilità, il pm individua precise responsabilità a carico dei nove indagati, che sono responsabili sia di Rfi che della società Gcf. In particolare, sono: il responsabile della direzione territoriale Verona della Rfi, quale committente e datore di lavoro; il responsabile per la gestione del contratto di appalto della Rfi; il capo unità territoriale nord di Rfi; il capo Umlv di Bolzano di Rfi. Gli altri indagati sono invece i vari responsabili della società appaltatrice: l’amministratore della società Gcf; il direttore tecnico; il direttore di cantiere della stessa società. Indagati infine altri due dipendenti di Rfi.