Gpi, nel 2019 ricavi a 230 milioni Manzana punta su Israele e Cina
Ieri in Borsa la presentazione del piano 2020-2022. «Acquisizioni in vista»
TRENTO Nell’anno in corso Gpi prevede di crescere ulteriormente il volume di affari arrivando a un fatturato di oltre 230 milioni di euro, in forte crescita rispetto ai ricavi 2018, a quota 203,7 milioni. Inoltre punta ad acquisire nuove società nell’area software, vagliando possibilità a livello mondiale, puntando dopo Malta su Israele e Cina.
L’indicazione deriva dalla presentazione fatta ieri alla comunità finanziaria (dato che Gpi è una società quotata in Borsa sul segmento Mta) relativa all’andamento del 2019 e al piano strategico industriale 2020-2022.
L’azienda fondata da Fausto Manzana, attuale presidente di Confindustria Trento, nel 2018 aveva chiuso il bilancio con ricavi per 203,7 milioni (+13%, mentre nel 2017 era a quota 180 milioni), Ebitda di 28,6 milioni (+10%), utile netto di 9,5 milioni (+21%), posizione finanziaria netta di 61,5 milioni (in crescita di una decina di milioni) e una proposta di dividendo pari a 0,33 euro per azione.
Le prospettive nel 2019 descrivono un aumento di fatturato oltre i 230 milioni, con un Ebitda che è previsto superiore al 14% (nel 2018 è stato del 14,8%). «La crescita dei ricavi sarà trainata da tutte le aree di business e in particoNel lare dall’area Care, con ricavi in crescita del 20% circa, per effetto del consolidamento del target sanità pubblica con l’appalto della Regione Lazio e dall’incremento del target sanità privata. L’area Software prevede ricavi in crescita del 5% circa, mentre i ricavi delle altre aree di business sono previsti in crescita del 20% circa».
prossimo triennio Gpi mira a svilupparsi ulteriormente a livello internazionale: «Si stima un importante incremento nel triennio del mercato estero, con un contributo significativo derivante da acquisizioni di società in area Software, con un range di 20-30 milioni di euro di ricavi. Le aree geografiche di azione sono: “Dach” (Germania, Austria e Svizzera), Russia, Cina e Far East, Israele e Middle Est, Nord e Sud America».
Sul portale specializzato Industria Italiana Manzana fornisce qualche dettaglio: «L’ospedale di Gerusalemme Shaare Zedek ha scelto il nostro robot wireless Buster Pick per la gestione della propria farmacia interna. Si tratta della seconda gara che vinciamo in Israele, dunque non è solo fortuna». «Il robot è un oggetto tangibile — continua il presidente e ad — per cui l’Italia è considerata un’eccellenza nel mondo e ci fornisce una via di ingresso: l’obiettivo è poi espandere l’offerta a tutta la nostra gamma. A valle di esso puntiamo a fornire strumenti per la gestione della prescrizione e somministrazione. Anche in Cina abbiamo fatto un contratto sulla robotica e stiamo guardando ad Australia, Sudafrica, Colombia, Messico e Russia con il medesimo obiettivo». D’altronde, anche se l’estero vale l’8,5% del giro di affari, «ha segnato una crescita del 30% anno su anno e solo per linee interne» conclude Manzana.