I protezionisti all’attacco «Abd, occorrono limiti»
Alessandrini: qualità della vita a rischio. Benedikter: il referendum va rispettato
I protezionisti attaccano la Provincia e preparano nuove iniziative contro l’aeroporto. «Vanno fissati dei limiti altrimenti peggioreranno l’inquinamento dell’aria e quello acustico» mette in chiaro il Dachverband.
BOLZANO Le associazioni ambientaliste altoatesine si mobilitano contro l’aeroporto e annunciano nuove iniziative per contrastare l’ampliamento dello scalo bolzanino.
«L’aereo è il mezzo di trasporto più inquinante e — attacca Klauspeter Dissinger, presidente della Federazione dei protezionisti — per viaggi al di sotto di 800 km si può tranquillamente utilizzare il treno». Secondo gli ambientalisti l’inquinamento provocato da un aereo non arreca danni solo alla qualità dell’aria, ma anche a livello acustico. «Il peggioramento della qualità della vita per i residenti è inevitabile» precisa Helmuth Alessandrini che abita proprio a ridosso all’aeroporto. Dello stesso avviso è Kuno Christoph, rappresentante del gruppo ambiente di Appiano: «L’inquinamento acustico e dell’aria peggiora la qualità della vita di cittadini e anche turisti».
Ma sopratutto i protezionisti ricordano il referendum del 2016 che, dicono, non riguardava solamente il finanziamento pubblico. «Con il referendum del 2016, non fu bocciato solo il finanziamento pubblico dell’aeroporto, ma oltre il 70% dei votanti disse no anche al suo potenziamento e all’allungamento della pista» mette in chiaro Rudolf Benedikter. Il giurista e consigliere circoscrizionale bolzanino ha illustrato inoltre il contenuto di un parere legale in merito, da cui si evince che la Provincia dovrebbe limitare lo sviluppo dello scalo mantenendo lo status quo, senza procedere all’allungamento della pista.
A questo proposito, gli ambientalisti hanno posto l’accento sull’incompatibilità di un potenziamento delle attività dell’aeroporto di Bolzano con gli obiettivi che si è data la Provincia in materia di riduzione delle emissioni derivanti dal traffico stradale ed aereo.
«La giunta provinciale ha approvato il Klimaplan 2050 che viene sbandierato in ogni occasione, ma sanno benissimo che alcune previsioni non potranno mai essere rispettati» aggiunge Dissinger.
I vari rappresentanti delle associazioni ambientaliste concludono la conferenza esprimendo la loro incredulità di fronte al ruolo che la giunta provinciale ha assunto sulla questione aeroporto. «Perché — si domandano — un’infrastruttura, costruita con i soldi pubblici e con un valore a bilancio pari a 37 milioni di euro (di cui 32 sono beni materiali) e la cui concessione è stata già affidata all’Abd per i prossimi venti anni, viene svenduta ad una nuova società privata che ha offerta solo 3,8 milioni di euro?».