Famiglia tradizionale e aiuti alle imprese: ecco la sfida di Gerosa
BOLZANO «Diamo valore a famiglia, lavoro e alle piccole e medie imprese». Queste le battaglie di Francesca Gerosa, candidata territoriale alle europee del 26 maggio per Fratelli d’Italia. Ieri la sua presentazione, 43 anni, due figli, imprenditrice nel settore immobiliare. È stata consigliera comunale a Trento dal 2009 al 2015 per poi candidarsi recentemente alle provinciali trentine.
«Mi candido perché è importante che il Trentino-Alto Adige abbia una sua rappresentanza e quindi mi metto al servizio del partito. Sappiamo peraltro che è difficile, perché numericamente la regione non conta tanto nel collegio Nord Est»spiega Gerosa. La sua battaglia è valorizzare la famiglia tradizionale e la cultura del lavoro: «Occorre sostenere con forza i diritti dei bambini che devono avere una madre e un padre — dichiara la candidata —. Il Trentino-Alto Adige ha sempre creduto nel lavoro come elemento fondante della sua terra, un valore contrastante a quello del puro assistenzialismo del reddito di cittadinanza al quale gran parte delle risorse per il welfare sono destinate. Preferisco incanalare quei fondi nell’assunzione e nella formazione di giovani da parte delle piccole e medie imprese, reale ossatura del nostro sistema economico». Gerosa crede in un’Europa forte, capace di portare avanti i valori del TrentinoAlto Adige: «L’Europa deve diventare una confederazione di Stati che cooperano fra di loro sui grandi temi europei come l’immigrazione o il mercato unico — continua —, ma che devono contare all’interno dei propri confini per quelle che sono le singole problematiche di ogni nazione».
Alla presentazione (tenutasi in corso Libertà a due passi dal mercato del sabato) hanno partecipato il senatore Andrea de Bertoldi e il consigliere comunale Marco Galateo, preoccupato per le recenti provocazioni etniche: «La bandiera italiana tolta al Brennero, la bandiera austriaca a Velturno alimentanoil fuoco della separazione — afferma Galateo — in Europa dobbiamo essere coesi e cooperanti, vogliamo una convivenza tra popoli».