ROBIN HOOD DEI BOSCHI DA SALVARE
All’orso «M49» non interessano né leghisti, né pentastellati, ma non sa che loro si stanno interessando a lui. E questo sta diventando per lui un serio problema, perché a breve rischia di essere ingabbiato e, se conoscesse il precedente di Daniza e degli altri colleghi morti sotto l’azione del sedativo, sarebbe ancora più preoccupato. «Captivazione» si dice nell’anodino linguaggio della burocrazia, che promette rigorosi protocolli e dorati soggiorni, ma è chiaro che a quel cucciolo di tre anni un po’ mascalzone piacerebbe di più continuare a scorrazzare nei boschi.
«Be natural» recitano gli appelli nella nostra artificiosissima società, le valli dolomitiche sono annunciate incontaminate e i prodotti regionali si vogliono «puri».
Ma quando questa purezza si fa troppo ruvida, troppo autenticamente wild, ecco brandire le siringhe o cos’altro useranno per fermare la corsa del ruvido plantigrado.
Sia chiaro, il problema è tutt’altro che semplice e non si possono non comprendere le posizioni degli allevatori alle prese con quegli ingombranti visitor.
Ma è anche vero che non si può decidere sulla sorte dei grandi carnivori a seconda del governo in carica.
Gli orsi, come i lupi, fanno il loro mestiere di orsi e di lupi — predano per mangiare — alla faccia del centrosinistra e del centrodestra.
Quando furono reintrodotti sul territorio nel lontano 1999, con tanto di finanziamenti europei, non si celebrò soltanto un bel rito ecologista, appuntandosi alla giacca una spilla di politically correct animalista e offrendo agli uffici turistici un argomento in più per vendere il territorio: se gli orsi sono ritornati, immaginatevi che bellezza deve essere. Si alterò anche un sistema stabilizzato su precedenti equilibri, che dunque andava gestito per riequilibrarlo sui nuovi. A meno che si pensi, come diceva Stalin, «un orso, un problema. Nessun orso, nessun problema».
Vale la pena di chiedersi invece in tutta la questione M49 dove finisca l’etologia e dove cominci l’emotività. Per noi, cresciuti a forza di antropomorfizzazione degli animali, un po’ Walt Disney e un po’ pubblicità, un po’ orso Yoghi e un po’ orso di Masha, M49 resta una specie di Robin Hood delle Dolomiti. Non possiamo non tifare per lui e lo facciamo anche a nome dei nostri figli, in cui abbiamo cercato di suscitare l’amore e il rispetto per gli animali non umani. Seguiamo dunque con ansia la vicenda della cattura, anche se ci augureremmo alla fine almeno un piccolo gesto fair dei forestali: spegnete il radiocollare e trovatevelo senza Gps, nel modo antico sempre seguito dai nostri progenitori.