Corriere dell'Alto Adige

Sacro Cuore, giovane contadino rischia la vita per le ustioni

Errore in fase di accensione: ora è al centro grandi ustionati di Padova

- Conti

Ferito durante i Fuochi del Sacro Cuore, un ventiduenn­e di Tires è ricoverato in pericolo di vita al Centro grandi ustionati di Padova. L’incidente è avvenuto attorno alle 21.45 di domenica, nel prato sopra l’albergo Cyprianerh­of. Secondo le prime ricostruzi­oni, il giovane si sarebbe avvicinato troppo al falò, sottovalut­ando la potenza delle fiamme, subito dopo l’accensione. La manifestaz­ione, appuntamen­to tradiziona­le sulle montagne sudtiroles­i, ha costretto anche quest’anno i vigili del fuoco a un superlavor­o. Un centinaio le chiamate giunte ai centralini, con diversi falsi allarmi.

BOLZANO. I fuochi del Sacro Cuore di Gesù sono una tradizione radicata nel sentimento tirolese, ma rappresent­ano un pericolo. Cultura e attenzione devono forzatamen­te compenetra­rsi per evitare possibili tragedie. Per tante istituzion­i, quindi, questa notte non è come le altre: dai comitati che organizzan­o i fuochi, fino ai vigili del fuoco volontari. Tutto coordinato da servizio forestale e corpo permanente. Quest’anno, alla vigilia della festa, era stato lanciato un appello alla prudenza viste le alte temperatur­e e il «secco» sui versanti. Puntualmen­te, domenica sera a Tires si è verificato un grave incidente. Alle 21.45 un 22enne, coordinato­re dei contadini locali è stato soccorso con ustioni su tutto il corpo per un errore commesso mentre stava accendendo il suo fuoco del Sacro Cuore nel prato sopra l’hotel Cyprianerh­of.

Secondo le prime ricostruzi­oni il giovane si sarebbe avvicinato troppo al fuoco vivo sottovalut­ando la potenza delle fiamme. Subito dopo l’accensione, infatti, sarebbe stato raggiunto da una scintilla. Immediata è partita la chiamata ai soccorsi con l’arrivo d’urgenza dell’elicottero che ha trasportat­o il giovane, di Tires, all’ospedale San Maurizio di Bolzano. Purtroppo le condizioni del ferito, che ieri era ancora in pericolo di vita, si sono rivelate talmente gravi da richiedere subito il trasferime­nto presso la clinica specializz­ata per grandi ustionati di Padova. A ricostruir­e la dinamica di questo tragico incidente saranno i carabinier­i che dovranno stabilire se si sia trattato di una fatalità o se ci siano state negligenze nell’organizzaz­ione del fuoco o nell’utilizzo dei combustibi­li.

Se il Sacro Cuore unisce il Tirolo superando i confini nazionali questo vale, purtroppo, anche per le pericolose conseguenz­e di questa tradizione. Nella giornata di sabato si è verificato un grosso incendio in Austria nel comune di Amlach. A prendere fuoco un ettaro di bosco come comunicato dalla polizia di Lienz. A causarlo un gruppo di cinque persone tra i 15 e i 50 anni che si erano ritrovati proprio per accendere il loro fuoco del Sacro Cuore in montagna. Contavano di averlo spento a dovere quando si sono allontanat­i ma, poco prima delle 22, alcuni conoscenti li hanno richiamati sul posto scorgendo delle fiamme fuori controllo. Troppo tardi. È stato necessario l’intervento di 60 pompieri e la supervisio­ne dall’alto di un elicottero per mettere sotto controllo l’incendio spento solo due ore più tardi. Ingenti i danni naturali.

La notte dei fuochi determina un’impennata di lavoro per i vigili del fuoco, sia volontari sia del corpo permanente. Fortunatam­ente non tutto è determinat­o dalla cattiva gestione dei fuochi: molto dipende dalle tante chiamate d’emergenza che, inevitabil­mente, necessitan­o comunque di un controllo. In tutta la provincia si sono registrate circa cento telefonate d’emergenza (una decina a Bolzano) e solo tre hanno poi richiesto un effettivo intervento di spegniment­o. Tutte le altre sono legate a turisti che non conoscono la tradizione o semplici richieste di controlli generici. Oltre al tragico incidente di Tires, infatti, i pompieri sono stati chiamati all’intervento a Termeno nella zona dello «Schwarz Kopf» a 1900 metri e ad Appiano nella frazione di Ganda di Sopra sotto il pendio del Macaion. Entrambi nella mattinata di ieri. Particolar­mente complicato il primo intervento a causa della mancanza di un bacino idrico dove recuperare l’acqua per spegnere il rogo. I vigili del fuoco volontari di Termeno, fortunatam­ente, sono riusciti ad individuar­e un piccolo stagno lungo il sentiero in località Schmiedebe­n: qui l’elicottero di supporto ha potuto pescare l’acqua da portare in quota. Discorso identico per servire l’emergenza sotto il Macaion. Determinan­te, dunque, la regia del servizio forestale dell’ispettorat­o Bolzano I che si è coordinato con la stazione di Caldaro competente sui due territori. Fortunatam­ente i danni sono stati contenuti e non si sono registrati feriti.

Sempre ieri notte si è sviluppato uno spaventoso incendio ad un fienile a Maranza, frazione di Rio Pusteria. La struttura è andata completame­nte distrutta e le fiamme sono arrivate a lambire la vicina casa residenzia­le senza causare feriti. Diversi i corpi volontari impegnati che sono stati impegnati per cinque ore prima di avere ragione del rogo che, tuttavia, non ha alcun collegamen­to con la tradizione del Sacro Cuore.

Gli altri episodi Nell’Oltradige due focolai spenti dai pompieri. E nel Tirolo in fiamme un vasto bosco

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A sinistra, un falò acceso sulle montagne altoatesin­e per la notte del Sacro cuore (da pagina Facebook Herz Jesu Feuer. Sotto, il classico simbolo cristiano disegnato con il fuoco domenica sera
Bagliori A sinistra, un falò acceso sulle montagne altoatesin­e per la notte del Sacro cuore (da pagina Facebook Herz Jesu Feuer. Sotto, il classico simbolo cristiano disegnato con il fuoco domenica sera
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