Orso M49, Fugatti firma la cattura
Trentino, sancito lo strappo con il ministro Costa: «L’avevo detto, troppi pericoli»
Nonostante la presa di posizione del ministro Sergio Costa contro la cattura dell’orso M49, il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, ha deciso di tirare dritto: ieri infatti il governatore ha firmato l’ordinanza che prevede la cattura per captivazione permanente del plantigrado. Alla base della decisione, i numerosi danneggiamenti al patrimonio zootecnico di cui si è reso protagonista l’orso: «L’avevo detto, ci sono troppi pericoli».
TRENTO Il ministro dell’ambiente Sergio Costa l’ha definita «un’inutile forzatura», ma Maurizio Fugatti tira dritto per la sua strada. Come aveva annunciato nei giorni scorsi, il presidente della Provincia ieri ha firmato l’ordinanza con la quale ha messo nero su bianco la cattura dell’orso M49. «Nessuno strappo con il ministero — assicura il governatore — ho fatto il sottosegretario di questo governo, conosco il ministro Costa e lo stimo: non c’è nessun problema, ma io non ho potuto aspettare oltre».
È stato dato mandato, dunque, al Servizio foreste e fauna, mediante il Corpo forestale trentino, «di procedere alla rimozione dell’orso M49, con la cattura per captivazione permanente, onde evitare il ripetersi di situazioni di pericolo per l’incolumità e la sicurezza pubblica» si legge nella nota ufficiale di Piazza Dante. Dove sarà collocato il plantigrado dopo la cattura «lo decideremo nel momento opportuno» fa sapere Fugatti. «Per me l’ordinanza era firmata da venerdì, ho detto che l’avrei fatto e così è stato — aggiunge — non c’è stato alcun braccio di ferro col Ministero, nè tantomeno forzature, abbiamo fatto ciò che avevamo annunciato». Il governatore difende la sua scelta, anche alla luce delle dichiarazioni del ministro: «Gli ho scritto l’ultima lettera meno di una settimana fa, nel frattempo sono accaduti altri casi, l’orso ha tentato di entrare all’interno di un caseificio: non ho potuto aspettare oltre, io devo difendere la mia gente. Sicuramente il ministero sta facendo le proprie valutazioni e non ho dubbi che nelle prossime ore o giorni ci darà anche il suo via libera, ma noi non potevamo più aspettare. Non voglio assumermi la responsabilità di persone ferite o attaccate da un orso che si sta comportando in modo problematico».Il testo dell’ordinanza evidenzia come anche l’Ispra, nel suo parere del 18 giugno scorso, abbia riconosciuto l’esistenza dei presupposti, indicati dal Piano Pacobace, per i quali è prevista la captivazione o l’abbattimento.
«Esiste un’apposita procedura da seguire per la cattura di un animale pericoloso — ricorda in un’interrogazione la consigliera di Futura Lucia Coppola — il Ministro ha infatti ricordato che solo con una deliberazione del prefetto per ragioni di pubblica sicurezza o dopo l’analisi dell’Ispra è ammessa la cattura: ogni atto emanato prima di questi passi espone solo la Provincia a ricorsi giudiziari, con i costi che comportano». «Abbiamo evidenziato l’esistenza di un problema di sicurezza di fronte al commissario del governo dieci giorni fa e mi pare ci abbia dato ragione — sostiene il presidente — conseguentemente a questa presa di coscienza abbiamo agito».
Secondo Ugo Rossi, che nei panni di Fugatti si è trovato in passato, «l’ordinanza è dovuta: M49 è un orso con radiocollare, è stato identificato, è provato che sia responsabile delle predazioni. Il Pacobace parla chiarissimo: è un orso dannoso, pericoloso per il quale è prevista la cattura per captivazione». Ci sono tutti i presupposti, dunque, per il consigliere del Patt per procedere: «E sono gli stessi che si presentavano quando i grandi carnivori dovevamo gestirli noi — ricorda — solo che oggi c’è molta meno informazione: gli incontri non si fanno più, il sito dedicato è mezzo oscurato, i dirigenti sono sempre gli stessi, quelli che Fugatti prendeva in giro quando diffondevano le informazioni su come gestire il lupo ad esempio. Credo sia tempo che faccia ammenda». Ma non è tutto. Secondo Rossi la firma dell’ordinanza dimostra che «si va verso una gestione che non può essere che quella scientifica e giuridica che portavamo avanti noi, con la differenza che noi non abbiamo girato tutti i bar della provincia a mangiare bistecche di orso e a lanciare accuse».
Intanto le associazioni animaliste annunciano una manifestazione per il 13 luglio.