Corriere dell'Alto Adige

Caldo estivo? È il momento giusto per il papavero orientale Può crescere fino a un metro

- di Martha Canestrini angolodeig­iardini@gmail.com

uando, all’inizio del caldo estivo, le fioriture di maggio diventano merce rara nelle bordure e i cespugli tornano verdi, è arrivato il grande momento del Papavero orientale (Papaverace­ae). Inizia a fiorire appena le rose sono sfiorite. Il suo nome, orientale, l’ha avuto perchè in origine cresceva nella Turchia orientale, nel Caucaso e nell’Iran. È un’imponente perenne con radici a fittone; può raggiunger­e il metro di altezza. Le foglie a rosetta sono pelosette e frastaglia­te, in genere color verde-grigio. I fiori sono simili a un calice, molto grandi – fino a quindici centimetri – e mentre i suoi quattro grandi petali si schiudono, sembrano carta velina stropiccia­ta: poco tempo dopo l’apertura del fiore, si allisciano completame­nte. L’ovario è visibiliss­imo al centro del fiore, le antere sono viola scurissimo, quasi nere. Il centro del fiore induce api e bombi a vere orge, non è raro vedere cinque o sei insetti contempora­neamente raccoglier­e nettare e polline. I papaveri orientali hanno una fioritura lunga, quasi di un mese, anche se il singolo fiore ha vita breve: tre giorni al massimo. La ricchezza di boccioli che si aprono in progressio­ne, fa durare a lungo la fioritura. I botanici discutono sulla data in cui questa varietà di papavero giunge in Europa; Carl Linné, il grande botanico e classifica­tore delle piante europee, data il suo arrivo nel 1748, importato da Joseph Pitton de Toumefort. Il papavero orientale è una diva fra le altre perenni, attira gli sguardi come un magnete. Le piantine si possono ordinare in vivaio, già grandicell­e. Si può anche seminare, da febbraio fino a luglio.

Dopo due settimane si vedranno già spuntare. Spesso si auto semina. Quello che vuole è il pieno sole, terreno permeabile – se è cretoso, si dovrebbe arricchire di sabbia e ghiaino – e pochissime cure. La siccità non lo disturba, non gradisce invece troppa umidità. Non ama concimi chimici, ma ogni tanto vorrebbe palate di compost; aborre gli spostament­i, che ledono la radice a fittone. Il fogliame del papavero orientale, come quello dei suoi parenti – ne conosciamo settanta specie - dopo la fioritura appassisce. Se si fa crescere in un’aiuola fiorita, è meglio pensare a come rinserrare i ranghi delle fioriture, per non avere un buco nel mezzo. La gypsofila, chiamata anche «velo da sposa», è un’ottima compagna del papavero orientale, si allarga con entusiasmo, occupando il posto diventato vacante. In autunno si riforma la rosetta fogliare. Attenzione alle lumache.

Fioritura lunga Dura quasi un mese, anche se il singolo fiore ha vita breve, i boccioli si aprono di continuo

Insieme La sua abbinata ideale è con la gypsofila, ottima copertura dei vuoti

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Coreografi­co Il papavero orientale prende il nome perchè in origine cresceva nella Turchia orientale, nel Caucaso e in Iran
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