Lavini, effetto dinosauri: l’area verrà valorizzata
A Rovereto progetto per valorizzare l’area delle orme ai Lavini di Marco: da nuovi allestimenti a modelli a grandezza naturale degli animali
Èun vero e proprio piano di sviluppo paesaggistico del monte Zugna quello che il comune di Rovereto si prepara a presentare entro fine estate. Non solo dunque, l’implementazione in chiave didattico-turistica del sito paleontologico delle Orme dei dinosauri ai Lavini di Marco, ma anche la creazione di un’area ricreativo-sportiva e la ristrutturazione della baita degli alpini di Costa Violina. «Stiamo parlando di una superficie vasta – spiega il sindaco Francesco Valduga – che funge da porta d’accesso della Vallagarina e dove coesistono i sentieri della memoria del primo conflitto mondiale, il parco del giurassico e numerosi biotopi».
Per valorizzare le diverse vocazioni serve perciò un progetto di ampio respiro, «sovracomunale». Analogo il parere della Comunità di valle, che ha stanziato 2,6 milioni di euro di fondi per far partire i lavori. Priorità verrà data alle Orme dei dinosauri. Sul tema, Valduga si è confrontato nei giorni scorsi con due paleontologi di fama internazionale, il brasiliano Ismar de Souza Carvalho e il veneziano Giuseppe Leonardi, «papà» del sito archeologico. Fu proprio lui a essere chiamato nel 1991 a studiare le depressioni ai Lavini scoperte da Luciano Chemini e a certificarle come orme di dinosauri.
Geologo e professore all’università di Rio de Janeiro, già missionario in Brasile e Congo, Leonardi vanta un solido legame con la città della quercia. In viaggio di studio e ricerca in Trentino assieme al collega de Souza Carvalho su invito della Fondazione Museo Civico, l’esperto ha spiegato che – se da un lato è necessario proteggere quanto finora rinvenuto dall’azione degli agenti atmosferici – dall’altro bisogna permettere al tempo di fare il suo corso. Lasciare per esempio che la pioggia eroda il terreno dei Lavini, potrebbe infatti permettere ad
altre tracce di venire alla luce. Al Comune – in collaborazione con Museo civico, Muse e Servizio geologico della provincia – toccherà trovare il bilanciamento tra queste due esigenze contrapposte.
Dal punto di vista della conservazione, verrà predisposto un sistema di scale e scalette per favorire e direzionare l’accesso al sito da parte dei visitatori, nonché di lastre per proteggere le orme. Il progetto prevede anche l’implementazione del potenziale didattico della zona, attraverso l’inserimento nel parco archeologico di modelli e sagome dei dinosauri a grandezza naturale. L’iniziativa è particolarmente cara a Leonardi, secondo cui il sito, unico nel suo genere in Italia, merita una promozione ad hoc e un maggiore coinvolgimento dei più giovani. Al fine di incentivare il turismo sui sentieri del Zugna, il comune sta ragionando inoltre sullo sviluppo della rete ciclabile e sulla realizzazione di un campo da golf, senza però dimenticare accessibilità e inclusione sociale.
Dai primi di agosto, infatti, Marco ha un primato quasi unico in Europa: la creazione, al biotopo dei Lavini, di un sentiero sbarrierato per ipovedenti lungo ben dodici chilometri. Le persone con disabilità visive possono dunque passeggiare nel parco in sicurezza e totale autonomia, grazie alla traduzione della cartellonistica in Braille e alla costruzione di una speciale rete in legno che indichi al bastone-guida la strada da seguire. Il prossimo passo consisterà nello sviluppo di un’app connessa al bastone stesso che, attraverso la voce, permetterà ai ciechi non solo di «vedere» quali ostacoli potrebbero presentarsi lungo il percorso, ma anche di ascoltare un’accurata descrizione dell’ambiente che li circonda. Tra le priorità dell’amministrazione comunale per valorizzare il Monte Zugna vi è infine la ristrutturazione della baita di Costa Violina, gestita dagli alpini di Lizzana, che pro-futuro potrebbe diventare il punto di ristorazione, informativo e book shop dell’intera area. A tal fine, è stato avviato lo studio di fattibilità per garantire alla struttura la piena autosufficienza dal punto di vista dell’approvvigionamento di acqua ed energia.