Corriere dell'Alto Adige

Il Consiglio universita­rio frena sui titoli musicali parificati a lauree

L’organo del Miur è cauto: «Rischio incongruen­ze o disparità»

- Di Pierfrance­sco Carcassi

L’integrazio­ne di BOLZANO conservato­rio e università rischia di farsi più difficile: non per i ruoli dei docenti, ma per il riconoscim­ento dei titoli.

A fine luglio il Consiglio universita­rio nazionale, l’organo consultivo del Miur, ha «bocciato» il decreto (a firma Franceschi­ni-Giannini) del 2015 che parificava i titoli delle scuole di musica di competenza del ministero dei Beni culturali alle lauree, sottoposte invece al Miur. Tra le scuole che hanno usufruito del decreto c’erano l’Accademia di musica di Pinerolo, nel Torinese, e l’Accademia pianistica di Imola, in provincia di Bologna: sono i primi esempi in Italia, operativi quest’anno, di tale parificazi­one.

Due casi che, secondo il direttore del conservato­rio di Bolzano Giacomo Fornari, potevano costituire un possibile “apripista” nel percorso di integrazio­ne tra la formazione musicale del conservato­rio e Unibz, due istituzion­i separate da carriere, norme, e requisiti differenti: l’una collegata all’Alta formazione artistica e musicale, l’altra all’Università. C’è un ulteriore scoglio, nel caso di Bolzano: la parificazi­one dovrebbe avvenire al contrario, rendendo la Lub in grado di erogare titoli di formazione artistica del conservato­rio in essa accorpato.

Ora però il principio di equipollen­za, alla base delle esperienze “pioniere”, è discussion­e: secondo il Consiglio, rischiereb­be di provocare «incongruen­ze o disparità» tra «percorsi di formazione del tutto diversi». Il Consiglio, poi, chiede più vigilanza: propone di poter partecipar­e alle commission­i che decidono chi possa rilasciare titoli parificati, invocando più aderenza ai requisiti per il riconoscim­ento delle classi di laurea.

Nessun pericolo nell’immediato, visto che il parere non è vincolante: ma in futuro il ministro potrebbe decidere di tenerne conto.

Un eventualit­à che, a poco meno di un mese dal primo incontro operativo (previsto a settembre) tra il rettore dell’università di Bolzano e il direttore del conservato­rio per la fusione rischiereb­be di rendere più accidentat­o l’accorpamen­to tra Monteverdi e Unibz: anche se le istituzion­i trovassero un accordo, infatti, spetterebb­e al ministero approvare la bozza della fusione ed, eventualme­nte, benedire il matrimonio.

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Al Miur  Stefania Giannini (in foto), ministra nel 2015

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