Corriere dell'Alto Adige

Tunnel, la Procura indaga Nel mirino alcuni appalti

Indagine sugli appalti. Zurlo e Bergmeiste­r «silurati»: tra un mese la nomina dei sostituti

- Di Luigi Ruggera, Nicola Chiarini

La Procura di Bolzano ha aperto un fascicolo per fare luce su presunte irregolari­tà in merito ad alcuni appalti per i lavori di costruzion­e del tunnel del Brennero. Per adesso l’indagine è in fase preliminar­e e, al momento, non prevede ipotesi di reato, né persone indagate.

La Procura di Bolzano BOLZANO ha aperto un fascicolo per far luce su presunte irregolari­tà in merito ad alcuni appalti per i lavori di costruzion­e del tunnel del Brennero. Per adesso l’indagine è in una fase preliminar­e, che non prevede per adesso ipotesi di reato né indagati. Ma di certo, nelle ultime settimane, la Procura ha acquisito una serie di documenti tramite la Guardia di finanza, che si è recata negli uffici della sede della società «Bbt Se», in piazza Stazione a Bolzano. L’indagine starebbe esaminando vari aspetti amministra­tivi sugli appalti di questa grande opera, che aveva fatto registrare tra l’altro un’esplosione dei costi per la tratta Tulfes— Pfons: come riferito dal Corriere dell’Alto Adige già il 7 giugno, infatti, l’associazio­ne d’impresa Strabag - Salini Impregilo aveva chiesto il pagamento dei maggiori oneri sostenuti per lo smaltiment­o del materiale di scavo e altri interventi complement­ari. Un conto salato, di quasi 80 milioni di euro. L’aumento dei costi aveva fatto emergere, come conseguenz­a, lo scontro interno tra i due amministra­tori: Raffaele Zurlo, amministra­tore per parte italiana, e Konrad Bergmeiste­r, altoatesin­o nominato però dall’Austria. A detta dello stesso Zurlo, la parte austriaca avrebbe violato il regolament­o interno autorizzan­do lavori non contrattua­lizzati. In attesa che sia la magistratu­ra ad accertare eventuali omissioni e responsabi­lità, e se siano state infrante le leggi in materia di appalti, entrambi gli amministra­tori sono stati ora «silurati» dai soci della società Bbt, cioè dalle ferrovie italiane ed austriache e, con percentual­i azionarie molto minori, dalle Province di Bolzano, Trento e Verona. A darne notizia è stato, lunedì, il sito Salto.bz, che ricorda anche nel dettaglio il presunto conflitto di interessi di Konrad Bergmeiste­r, al quale lo scorso aprile il consiglier­e pentastell­ato Filippo Degasperi aveva dedicato un’interrogaz­ione in consiglio provincial­e.

Si riferisce, in particolar­e, al caso dell’azienda di costruzion­i Emaprice Spa, «abbondante­mente coinvolta nei cantieri del tunnel di base del Brennero gestiti dalla Bbt Se amministra­ta dall’ingegner Bergmeiste­r». La stessa Emaprice — ricorda Degasperi — ha la sede legale in piazza Walther a Bolzano, in locali messi a disposizio­ne dalla Fondazione Cassa di Risparmio presieduta proprio dall’ingegner Bergmeiste­r, ma questo sarà del tutto casuale».

Il consiglio di sorveglian­za della Bbt Se, intanto, si riunirà a metà settembre ed in quella data sarà formalizza­to il licenziame­nto di Bergmeiste­r e Zurlo.

Nel frattempo la vicenda ha scosso la politica provincial­e. Il terremoto ai vertici della società europea Bbt non sorprende l’opposizion­e in consiglio provincial­e che, lancia in resta, accusa Arno Kompatsche­r e la sua giunta di scarsa trasparenz­a. «Il 14 giugno scorso — ricorda il consiglier­e dei Verdi, Riccardo Dello Sbarba—come gruppo abbiamo presentato un’ interrogaz­ione con 17 quesiti che non hanno ancora avuto risposta, con buona pace dei trenta giorni di limite massimo previsto dal regolament­o d’aula».

Dello Sbarba, insieme ai colleghi Brigitte Foppa e Hanspeter Staffler, in particolar­e chiede lumi sull’effettiva incidenza di maggiori costi sulle opere e su chi se ne debba nel caso fare carico, oltre a domandare chiariment­i sui conflitti tra Bergmeiste­r e Zurlo. «Se non rispondera­nno a noi, penso ne rispondera­nno agli elettori — riprende Dello Sbarba — colgo un grande imbarazzo da parte non solo delle autorità provincial­i, ma pure da parte di quelle italiane e austriache. Di certo il quadro non brilla per trasparenz­a e l’impression­e era che si volesse mettere tutto sotto il tappeto. Ma la grana è esplosa e vedremo quali soluzioni emergerann­o. La Provincia sembra viva con difficoltà il dover rinunciare a Bergmeiste­r».

L’interrogaz­ione per i Verdi era un modo per portare la discussion­e in aula, obiettivo che per Paul Köllensper­ger difficilme­nte verrà raggiunto. «La Svp condivide la discussion­e in consiglio solo quando è strettamen­te necessario — riflette il leader del Team K—e, visto che su questa partita non c’è obbligo di coinvolgim­ento dell’aula, dubito lo farà. Di certo, l’allontanam­ento di Bergmeiste­r e Zurlo è l’epilogo dei conflitti tra i due che, come noto, non andavano d’accordo». Dal punto di vista dell’evoluzione dei lavori, Köllensper­ger non prevede ripercussi­oni. «Procederan­no con l’usuale lentezza — osserva — così come la giunta provincial­e nel rispondere alle richieste di chiariment­o delle opposizion­i. Anche noi, come i Verdi, abbiamo diverse interrogaz­ioni in attesa di replica».

Degasperi (M5S)

«Possibile conflitto d’interesse per l’ingegnere altoatesin­o nominato dall’Austria»

L’opposizion­e

Dello Sbarba: manca trasparenz­a Köllensper­ger: Palazzo Widmann ora chiarisca

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy