Tunnel, la Procura indaga Nel mirino alcuni appalti
Indagine sugli appalti. Zurlo e Bergmeister «silurati»: tra un mese la nomina dei sostituti
La Procura di Bolzano ha aperto un fascicolo per fare luce su presunte irregolarità in merito ad alcuni appalti per i lavori di costruzione del tunnel del Brennero. Per adesso l’indagine è in fase preliminare e, al momento, non prevede ipotesi di reato, né persone indagate.
La Procura di Bolzano BOLZANO ha aperto un fascicolo per far luce su presunte irregolarità in merito ad alcuni appalti per i lavori di costruzione del tunnel del Brennero. Per adesso l’indagine è in una fase preliminare, che non prevede per adesso ipotesi di reato né indagati. Ma di certo, nelle ultime settimane, la Procura ha acquisito una serie di documenti tramite la Guardia di finanza, che si è recata negli uffici della sede della società «Bbt Se», in piazza Stazione a Bolzano. L’indagine starebbe esaminando vari aspetti amministrativi sugli appalti di questa grande opera, che aveva fatto registrare tra l’altro un’esplosione dei costi per la tratta Tulfes— Pfons: come riferito dal Corriere dell’Alto Adige già il 7 giugno, infatti, l’associazione d’impresa Strabag - Salini Impregilo aveva chiesto il pagamento dei maggiori oneri sostenuti per lo smaltimento del materiale di scavo e altri interventi complementari. Un conto salato, di quasi 80 milioni di euro. L’aumento dei costi aveva fatto emergere, come conseguenza, lo scontro interno tra i due amministratori: Raffaele Zurlo, amministratore per parte italiana, e Konrad Bergmeister, altoatesino nominato però dall’Austria. A detta dello stesso Zurlo, la parte austriaca avrebbe violato il regolamento interno autorizzando lavori non contrattualizzati. In attesa che sia la magistratura ad accertare eventuali omissioni e responsabilità, e se siano state infrante le leggi in materia di appalti, entrambi gli amministratori sono stati ora «silurati» dai soci della società Bbt, cioè dalle ferrovie italiane ed austriache e, con percentuali azionarie molto minori, dalle Province di Bolzano, Trento e Verona. A darne notizia è stato, lunedì, il sito Salto.bz, che ricorda anche nel dettaglio il presunto conflitto di interessi di Konrad Bergmeister, al quale lo scorso aprile il consigliere pentastellato Filippo Degasperi aveva dedicato un’interrogazione in consiglio provinciale.
Si riferisce, in particolare, al caso dell’azienda di costruzioni Emaprice Spa, «abbondantemente coinvolta nei cantieri del tunnel di base del Brennero gestiti dalla Bbt Se amministrata dall’ingegner Bergmeister». La stessa Emaprice — ricorda Degasperi — ha la sede legale in piazza Walther a Bolzano, in locali messi a disposizione dalla Fondazione Cassa di Risparmio presieduta proprio dall’ingegner Bergmeister, ma questo sarà del tutto casuale».
Il consiglio di sorveglianza della Bbt Se, intanto, si riunirà a metà settembre ed in quella data sarà formalizzato il licenziamento di Bergmeister e Zurlo.
Nel frattempo la vicenda ha scosso la politica provinciale. Il terremoto ai vertici della società europea Bbt non sorprende l’opposizione in consiglio provinciale che, lancia in resta, accusa Arno Kompatscher e la sua giunta di scarsa trasparenza. «Il 14 giugno scorso — ricorda il consigliere dei Verdi, Riccardo Dello Sbarba—come gruppo abbiamo presentato un’ interrogazione con 17 quesiti che non hanno ancora avuto risposta, con buona pace dei trenta giorni di limite massimo previsto dal regolamento d’aula».
Dello Sbarba, insieme ai colleghi Brigitte Foppa e Hanspeter Staffler, in particolare chiede lumi sull’effettiva incidenza di maggiori costi sulle opere e su chi se ne debba nel caso fare carico, oltre a domandare chiarimenti sui conflitti tra Bergmeister e Zurlo. «Se non risponderanno a noi, penso ne risponderanno agli elettori — riprende Dello Sbarba — colgo un grande imbarazzo da parte non solo delle autorità provinciali, ma pure da parte di quelle italiane e austriache. Di certo il quadro non brilla per trasparenza e l’impressione era che si volesse mettere tutto sotto il tappeto. Ma la grana è esplosa e vedremo quali soluzioni emergeranno. La Provincia sembra viva con difficoltà il dover rinunciare a Bergmeister».
L’interrogazione per i Verdi era un modo per portare la discussione in aula, obiettivo che per Paul Köllensperger difficilmente verrà raggiunto. «La Svp condivide la discussione in consiglio solo quando è strettamente necessario — riflette il leader del Team K—e, visto che su questa partita non c’è obbligo di coinvolgimento dell’aula, dubito lo farà. Di certo, l’allontanamento di Bergmeister e Zurlo è l’epilogo dei conflitti tra i due che, come noto, non andavano d’accordo». Dal punto di vista dell’evoluzione dei lavori, Köllensperger non prevede ripercussioni. «Procederanno con l’usuale lentezza — osserva — così come la giunta provinciale nel rispondere alle richieste di chiarimento delle opposizioni. Anche noi, come i Verdi, abbiamo diverse interrogazioni in attesa di replica».
Degasperi (M5S)
«Possibile conflitto d’interesse per l’ingegnere altoatesino nominato dall’Austria»
L’opposizione
Dello Sbarba: manca trasparenza Köllensperger: Palazzo Widmann ora chiarisca