Pan guida la rivolta europea contro i blocchi decisi dal Tirolo
Cinque Paesi hanno scritto insieme un appello alla commissaria Bulc
BOLZANO Il vicepresidente di Confindustria, l’altoatesino Stefan Pan, ha coinvolto le Confindustrie di Belgio, Francia, Germania e Olanda nella battaglia contro i divieti adottati dall’Austria per limitare il transito dei Tir sull’asse del Brennero, che entreranno in vigore il prossimo 1 gennaio. Le Confindustrie dei cinque Paesi — «che poi sono anche gli stessi fondatori dell’Unione europea» ricorda Pan — hanno inviato una comunicazione alla commissaria Ue ai Trasporti, Violeta Bulc, chiedendole di fare cessare provvedimenti lesivi della libertà del traffico di merci e di persone. Attraverso il Brennero passa gran parte dell’interscambio commerciale tra l’Italia e i Paesi del corridoio Scandinavo-Mediterraneo, che supera i 200 miliardi di euro l’anno di valore. Su questo stesso corridoio, il 93% delle merci viaggia su gomma, visto che altre alternative di mobilità, almeno fintanto non sarà completato il tunnel ferroviario del Brennero nel 2027, non ce ne sono. «Alla luce di questa situazione oggettiva — spiega Pan — non si può di certo bloccare il traffico in Tirolo. Sarebbe come se un medico, di fronte ad un paziente a rischio, creasse il blocco di una vena anziché cercare di fluidificare il sangue: l’unico risultato è quello di ottenere un infarto. Ed è quello che accadrà al traffico con i divieti austriaci. Bisogna invece trovare delle soluzioni alternative. E dobbiamo ricordarci che il benessere dell’Europa deriva proprio dalla libera circolazione delle persone e delle merci». Il valico del Brennero negli ultimi anni è diventato il principale punto di passaggio per il trasporto su gomma, sia per aggirare i divieti che nel frattempo la Svizzera ha imposto al traffico pesante, che per i minori costi di pedaggio e del costo del gasolio esistenti in Austria. Il traffico stradale in corrispondenza del Brennero è aumentato del 18% dal 2014 al 2017, rispetto ad una media del 12% dell’intero arco alpino.
Secondo le cinque organizzazioni imprenditoriali che hanno scritto a Bruxelles, il Tirolo sta violando il principio della libera circolazione delle merci sancito dall’Ue.