Corriere dell'Alto Adige

Sindacati, agenda per Fugatti

- Erica Ferro

TRENTO C’è una riflession­e che, più di altre, accomuna i segretari dei sindacati confederal­i del Trentino a poche settimane dall’approvazio­ne dell’assestamen­to di bilancio, la traduzione finora più concreta del programma elettorale della giunta Fugatti: in un contesto di rapporti tutti da costruire con il nuovo esecutivo provincial­e, l’interlocuz­ione non è facile. «I suoi esponenti pensano di poter fare a meno del sindacato» sintetizza Lorenzo Pomini (Cisl).

Le critiche di Cgil, Cisl e Uil alla manovra sono note (in particolar­e al bonus nascite e all’intervento sulle rette dei nidi soprattutt­o in termini di equità), così come le perplessit­à riguardo alle scelte adottate in tema di accoglienz­a e cooperazio­ne internazio­nale. Con l’incombere di una crisi di governo che nulla di positivo può portare all’economia del Paese, Franco Ianeselli (Cgil), Walter Alotti (Uil) e Pomini tracciano quella che dovrebbe essere la road map delle questioni da affrontare all’arrivo dell’autunno: dal rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici a quello dei lavoratori del Progettone, alla luce dei «25 milioni di euro di aumento dell’addizional­e regionale Irpef che sono sul tavolo, dei previsti tagli alla sanità per 100 milioni e dei 300 che verranno meno dal bilancio nel 2022» ricorda Ianeselli.

Economia, lavoro, sociale dunque, ma anche ambiente, turismo, edilizia pubblica: le priorità dei sindacati sono comuni ma declinate in sfumature diverse. Alotti ad esempio intende proporre il sistema del partenaria­to pubblico-privato per rivalutare il modello di assegnazio­ne degli appalti per i lavori pubblici: «È una modalità prevista da leggi sia nazionali che provincial­i».

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(foto Rensi) Al lavoro Una seduta di parte della giunta provincial­e

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