Sindacati, agenda per Fugatti
TRENTO C’è una riflessione che, più di altre, accomuna i segretari dei sindacati confederali del Trentino a poche settimane dall’approvazione dell’assestamento di bilancio, la traduzione finora più concreta del programma elettorale della giunta Fugatti: in un contesto di rapporti tutti da costruire con il nuovo esecutivo provinciale, l’interlocuzione non è facile. «I suoi esponenti pensano di poter fare a meno del sindacato» sintetizza Lorenzo Pomini (Cisl).
Le critiche di Cgil, Cisl e Uil alla manovra sono note (in particolare al bonus nascite e all’intervento sulle rette dei nidi soprattutto in termini di equità), così come le perplessità riguardo alle scelte adottate in tema di accoglienza e cooperazione internazionale. Con l’incombere di una crisi di governo che nulla di positivo può portare all’economia del Paese, Franco Ianeselli (Cgil), Walter Alotti (Uil) e Pomini tracciano quella che dovrebbe essere la road map delle questioni da affrontare all’arrivo dell’autunno: dal rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici a quello dei lavoratori del Progettone, alla luce dei «25 milioni di euro di aumento dell’addizionale regionale Irpef che sono sul tavolo, dei previsti tagli alla sanità per 100 milioni e dei 300 che verranno meno dal bilancio nel 2022» ricorda Ianeselli.
Economia, lavoro, sociale dunque, ma anche ambiente, turismo, edilizia pubblica: le priorità dei sindacati sono comuni ma declinate in sfumature diverse. Alotti ad esempio intende proporre il sistema del partenariato pubblico-privato per rivalutare il modello di assegnazione degli appalti per i lavori pubblici: «È una modalità prevista da leggi sia nazionali che provinciali».