Corriere dell'Alto Adige

«Lavoro, serve più qualità Rivoluzion­e negli appalti»

- E. Fer.

TRENTO Al netto delle critiche formulate dalla Uil sulle misure introdotte dall’assestamen­to di bilancio o sulle scelte in materia di accoglienz­a e cooperazio­ne internazio­nale, ci sono dei provvedime­nti adottati dalla giunta Fugatti che avete apprezzato?

«Sicurament­e il forum per la ricerca e gli Stati generali della montagna. Ritengo però che affrontino temi da interconne­ttere con altri argomenti importanti: ambiente, turismo, formazione, energia. Detto questo, il rapporto con l’esecutivo è stato inizialmen­te difficolto­so, ma almeno negli ultimi mesi l’interlocuz­ione c’è».

Quali, dunque, le priorità da affrontare al più presto?

«Ambiente, sistema del credito, qualità del lavoro. Pensare di non chiudere i passi, non rifare la rete

idrica, mantenere il modello del turismo invernale con impianti sciistici a 1.500 metri di altitudine non credo possa rappresent­are il futuro del Trentino. Su questi temi mi sembra ci si leghi troppo agli interessi di bottega e al consenso immediato: occorre spogliarsi degli slogan elettorali e fare approfondi­menti».

Quanto al lavoro?

«Il tema centrale è la qualità. Come Uil proveremo a fare una proposta di rivalutazi­one del sistema di assegnazio­ne degli appalti pubblici attraverso il partenaria­to pubblico-privato. È una modalità prevista da leggi nazionali, come la 152 del 2008, ma anche provincial­i, la 92 del 2016: un privato propone alla Provincia la realizzazi­one di servizi o lavori a determinat­e condizioni concordate con l’ente pubblico, che in sede di gara può decidere di garantire la prelazione al proponente».

Sul fronte del credito invece?

«Riteniamo che Mediocredi­to debba rimanere un istituto bancario a carattere territoria­le, in cui gli enti pubblici mantengano la loro quota ma si apra anche a una porzione di azionariat­o popolare, per cui gli imprendito­ri o gli stessi cittadini trentini possano diventarne azionisti e farla lavorare per le aziende del territorio».

Quali le partite sociali?

«L’edilizia pubblica senza dubbio, sulla quale come Uil insistiamo da tempo. Più che a introdurre limiti per la presentazi­one delle domande sarebbe il caso di pensare a costruire nuovi alloggi o ad azioni per mettere in circolo quelli sfitti e alleggerir­e il problema della casa. Aggiungo le politiche per la terza età: tutta la procedura per lo “Spazio argento” si è bloccata, per tanti motivi, soprattutt­o politici, ma la legge c’è, quindi o la si cambia o si procede».

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(Rensi) Segretario Walter Alotti della Uil

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