Sinner, festa per i 18 anni: ora gli Us Open
Il compleanno Domani Sinner compie 18 anni, da lunedì giocherà le qualificazioni all’US Open La promessa del tennis insegue la partecipazione a uno Slam per la consacrazione definitiva
Jannik Sinner domani compie 18 anni e festeggia giocandosi l’accesso all’US Open. Un tornante importante nella carriera del giovane talento altoatesino, già collocato al numero 128 del ranking Atp.
C’è chi a 18 anni prende la patente. Chi finalmente può votare. Poi c’è chi, baciato da madre natura, si gioca l’accesso al tabellone principale degli US Open. Privilegio per pochi, élite da predestinati. E Jannik Sinner, 18 anni domani, quell’etichetta se la porta appresso da bambino, per inciso da quando nel 2014 lasciò le montagne di Sesto Pusteria per il mar ligure di Bordighera, accolto nel centro tecnico di Riccardo Piatti.
L’enfant prodige altotesino, considerato un crack del tennis mondiale e oggi già numero 128 del mondo, diventa maggiorenne. Tappa anagrafica e forse pure bivio simbolico per chi — alla sua prima stagione da pro — sta cominciando maledettamente a fare sul serio, in un 2019 che già lo ha rivelato come il miglior prospetto mondiale del circuito Atp. Magari il diretto interessato domani da New York — dove sta preparando le qualificazioni allo slam americano — non farà troppo caso alla ricorrenza. A quell’età i giorni passano in fretta e alle date non ci si bada troppo. Un piccolo brindisi, una telefonata da oltreoceano di mamma Siglinde — cameriera in un rifugio a Fondovalle, punto di riferimento di Jannik, a cui ha insegnato il sacrificio e a essere indipendente — e poi giù a testa bassa ad allenarsi. Perché Sinner è già con il pensiero a Flushing Meadows (le «quali» cominciamo lunedì), con un’intima speranza: entrare per la prima volta nel main draw di uno Slam. Non ci è riuscito al primo tentativo, due mesi fa a Wimbledon, fermato da Bolt sul filo di un match combattuto e interminabile. Ma oggi le condizioni sono diverse: la classifica è migliore e sul cemento il suo tennis aggressivo e veloce trova la miglior espressione. Non a caso su quel terreno Jannik ha vinto quest’anno i suoi due Challenger: a Bergamo lo scorso marzo e a Lexington dieci giorni fa.
«Diciotto anni sono pochi
128 La posizione nel ranking Atp di Sinner. Quest’anno ha vinto due Challenger, diventando il più giovane italiano a riuscirci
per promettersi il futuro» cantava Antonello Venditti in Sotto il segno dei pesci. Sinner, che è del Leone, in realtà già promette eccome. C’è un domani radioso nei suoi sogni: «Un giorno vorrei essere nei primi tre del mondo e vincere un Slam» disse a questo giornale lo scorso giugno.
Nel frattempo sta imparando a convivere con le prime pressioni e una certa visibilità. La Nike la scorsa primavera, dopo l’exploit agli Internazionali di Roma (dove sconfisse Johnson e non sfigurò con Tsitsipas), lo ha messo sotto contratto a cifre ragguardevoli. La leggenda Panatta di recente ha detto di lui: «Il tennis italiano oggi è Fognini, Berrettini e questo Sinner, che è forte».
Pure la prossima road map che il maestro Piatti e il suo coach Massimo Sartori gli hanno disegnato non è da sottovalutare. Dopo gli US Open Sinner giocherà il Challenger di Genova, poi i 250 di Istanbul e San Pietroburgo, i tornei in Asia e infine gli indoor di fine stagione. Si spera di vederlo soprattutto alla Next Gen Atp Finals di Milano dal 5-9 novembre, il torneo tra gli otto migliori under 21 del mondo. L’altro obiettivo è portare Jannik nella top 100 entro fine anno e farlo entrare a gennaio nel tabellone principale degli Australian Open.
Secondo tentativo Già a Wimbledon il talento pusterese aveva tentato l’accesso al main draw